Emanuele Inserto

special

Emanuele Inserto Il video di Canto di Eco in anteprima

18/11/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Emanuele Inserto#Italiana#Canzone d`autore

Vi presentiamo il video di una canzone dal fascino acustico e delicato, pensata anche come omaggio all'eleganza dei Diaframma; il brano si rifa' al mito di Eco e Narciso, a un amore impossibile per una persona egocentrica, alla storia di una vittima di cui resta solo un canto infinito.
Oggi vi presentiamo in anteprima il video di Canto di Eco, nuovo singolo del cantautore e poeta Emanuele Inserto, in uscita il 24 novembre; il pezzo anticipa l’imminente uscita dell’album Sotto l’Equatore, per l’etichetta La Stanza Nascosta Records.

Il video, diretto da Dario Magnolo, gioca su “rotazioni ed enigmatiche simmetrie e “traspone visivamente le fascinazioni e le inquietudini” che derivano dalla dialettica “identità/alterità”, dall’incontro impossibile con l’altro emotivamente e fisicamente distante.

Un giardino, una fontana, la bellezza nella sua eternità e precarietà simboleggiata da statue minacciate dal tempo. Una ragazza eterea e misteriosa si bagna nella fontana e si specchia, ma sembra incarnare Eco e la sua scomparsa finale, dato che la ninfa piano piano si spense per consumazione, restando solo una voce.

Si allude all'eco nel videoclip anche nell'immagine soave e poetica di una conchiglia, in cui si ha l'impressione di ascoltare il rumore delle onde del mare. 

Ma la vicenda di Eco, che seguiva da lontano Narciso, amato perdutamente e di nascosto, è anche messa in scena con una ragazza che, non vista, timida e silenziosa, segue un ragazzo che appare in qualche modo sicuro di sé e altero, resta indifferente e non sembra accorgersi di lei; per un istante potrebbero incontrarsi, ma restano due mondi paralleli e distanti. 

Insomma, nel video si moltiplicano i punti di vista, tra la ninfa dalla bellezza delicata e fuori dal tempo, la non-coppia del presente e il cantautore, che presta la sua voce alla vittima: che sia un uomo o una donna, è chiara la sua storia, dal subire il fascino di una persona totalmente concentrata su sé stessa al restare pura voce, che canta il suo amore "fino a scomparire". Narciso, invece, resterà vittima del suo sterile amore per sé stesso, mentre appunto "la melodia sfuma nell'eco infinita di un canto d'amore".

L'incontro/confronto di prospettive è rappresentato visivamente dai riflessi, nell'acqua e nelle immagini che si ripetono a specchio, parola-chiave del narcisismo narrato.

La canzone, presentata come un esempio di un pop-rock d’autore dal retrogusto new wave”, appare una ballata dolce e acustica, che può ricordare nella luminosa tessitura sonora anche il cantautorato folk e indie-folk americano (si pensi a R. E. M. e dintorni), tra arpeggi, tocchi sognanti e archi discreti, ma si ispira in realtà alla new-wave italiana, probabilmente anche nella melodia agrodolce e nell'eleganza del testo. 

Racconta infatti l’artista, che ha già all’attivo altri due album e due raccolte di poesie:

“Scritta nell’estate del 2020, in pieno caos pandemico nella casa di famiglia ai confini tra Lazio e Abruzzo, Canto di Eco è una canzone che affronta il tema del narcisismo, rifacendosi al mito ellenico di Narciso ed Eco. L’io narrante riprende il punto di vista della vittima ed è intuitivamente una metafora di molte situazioni patologiche. Dal punto di vista musicale “Canto di Eco” rappresenta un mio personale omaggio ai Diaframma, gruppo New Wave fiorentino che negli anni ‘80 ha prodotto brani abbastanza rivoluzionari. In particolar modo il mio apprezzamento va al loro primo cantante, Miro Sassolini”.

Buon ascolto e buona visione!



Credits:

Parole, musica e arrangiamento di Emanuele Inserto
Appaiono nel video: Katia Picciariello, Gloria Perricone, Alex Araujo, Emanuele Inserto
Regia di Dario Magnolo

Musicisti: 
Emanuele Inserto: voci, chitarra acustica, synth
Francesco "Frencys" Ferrarelli: chitarra elettrica
Roberta Tucciarelli: violino e violoncello
Christian Antinozzi: basso elettrico
Giuseppe D'Ortona: batteria
 
Brano registrato presso "L'Albero Recording Studio" - Roma da Giuseppe D'Ortona e Luca D'Aversa.
Mixaggio e mastering definitivo a cura di Salvatore Papotto - "La Stanza Nascosta Records"
 
Bio

Emanuele Inserto è chitarrista, cantante, scrittore di canzoni e poeta.

Ha collaborato dal 2009 al 2015 con Enrico Petrucci nel progetto Hijos del Compás, formazione volta alla ricerca e alla diffusione dei patrimoni musicali del Sudamerica e della Penisola Iberica, in veste di chitarrista, cantante e autore di testi in lingua spagnola e portoghese.

Da sempre appassionato della forma canzone e del rock acustico, ha pubblicato tre album solisti di canzoni proprie e, dal 2016, ha deciso di dedicarsi prevalentemente a repertori originali in lingua italiana.

Ha collaborato e collabora tuttora con altri autori, compositori e musicisti, tra cui Alfredo Tagliavia, Frencys (Francesco Ferrarelli), Giava Giombini, Questione di Prospettiva e Katia Picciariello, con i quali ha condiviso eventi dal vivo e lavori in studio.

È autore di libri di poesie, pubblicati di recente dalle case editrici Progetto Cultura e Porto Seguro.

Discografia essenziale:  
Album in studio:
Come d'autunno (2003)
Millefuochi (2019)
Sotto l’Equatore (2023)

Bibliografia: 
Astri negli abissi (Poesie – 2022 – Progetto Cultura Editore)
Le stagioni del borgo (Poesie – 2023 – Porto Seguro Editore). 

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Gli scatti che non sono frame del video sono foto di Pietro Paolini