Deleted Soul

special

Deleted Soul Diamond in free download

12/09/2021 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Deleted Soul#Elettronica#Downtempo

Un brano elegante ed elettronico, palpitante e notturno, in cui si osserva la citta' ipnotica dal punto di vista di una creatura naturale, un cervo, alla ricerca del cielo e di uno spazio per respirare e poter ascoltare il proprio cuore pulsare.
Oggi vi presentiamo in free download il nuovo singolo del progetto eclettico di un collettivo di artisti, che si scambia informazioni, testi e melodie dalla Toscana all’Oregon, da Brighton a una piccola cittadina del Giappone e a Milano. Si tratta dei Deleted Soul, le cui traiettorie convergono in un luogo quasi fuori dal tempo, lo studio di Elastica, una grotta medievale, nelle segrete di un casolare, in piena campagna, nel Chianti, dove i musicisti si incontrano per comporre nuovi pezzi.

I nuovi brani del gruppo, tratti dal loro album Oblivion (Elastica Records) raccontano proprio il rapporto tra uomo e natura:
Benvenuti nella foresta.
Prepariamoci tutti insieme per la ripopolazione delle foreste.
Dove l'animale che verrà introdotto, sarà l’uomo.


Il nuovo singolo si intitola Diamond, ed è stato pubblicato il 10 settembre; ecco come viene presentato:

Ascolto il suono che emette la città, sempre dal punto di vista del cervo. Dalla foresta con curiosità ci si avvicina all'urbano, alla città, ai fiumi di persone e si ha come la sensazione di venire da un altro pianeta. Tutto diventa diverso, tutto diventa un costruito dell'uomo, rumoroso e affascinante, pericoloso e attraente. Nel mondo da cui viene il cervo, il silenzio e la riflessione notturna sono il quotidiano, adesso si ha la stessa sensazione di smarrimento e sorpresa che ebbero gli indigeni al primo contatto con i colonizzatori. Il diamante, simbolo di ricchezza per l'uomo, diventa un non luogo pieno di significati; diventa la nuova croce che siamo costretti a portare in una società che si autodistrugge, che si divide e si ghettizza sempre di più. Respira oggi, ascolta il battito del cuore, di nascosto, da lontano, ammirando un luogo affascinante ma pericoloso: il mondo urbanizzato.

Il pezzo è caratterizzato da un ritmo elettronico, palpitante, crepitante e notturno, che ipnotizza, e dalla voce fascinosa ed elegante di Marco Zampoli, a tratti un po’ crooner, un po’ Damon Albarn (paragone che avevamo dispensato già nella recensione dell’ultimo EP dei suoi Flame Parade). Nei versi vibra la ricerca del cielo, al di là delle luci naturali (o artificiali, aggiungeremmo), quasi una ricerca dei vuoti oltre i pieni; quella del denaro e delle ricchezze appare invece una schiavitù e una sottomissione volontaria (“…and finally we came / for another lord / the diamond”, verso che delinea quasi una piccola, ma fondamentale tappa della storia dell’umanità). Allora la soluzione rispetto a ideali sbagliati sembra quasi una caduta catartica, come attratti magneticamente dalla Madre Terra, per riprendere a respirare e ad ascoltare il proprio cuore pulsare, oltre al suono della giungla urbana, la città che con i suoi pericoli attrae e risucchia. Il singolo è presentato ancora come una “delicata “ballad elettronica” il cui testo crea una contrapposizione tra la ricerca spasmodica della ricchezza e del successo da parte dell'uomo (il diamante del titolo) e la purezza della natura”.



Crediti

Produzione a cura di Tuzzy & Pier Paolo Polcari presso Elastica Records Studio
Rec e mix: Tuzzy & Pier Paolo Polcari presso Elastica Records Studio
Master: Tommaso Bianchi presso White Sound Mastering Studio

Artwork e foto: Tommaso Scala

Label: Elastica Records
Distribuzione: Beatrising
Edizioni: Costello's di Simone Castello
Autore: Marco Zampoli
Musica: Pier Paolo Polcari, Donald Renda, Riccardo Onori, Andrea Torresani 
Produzione, rec e mix: Alberto Tucci, Per Paolo Polcari
Master: Tommaso Bianchi

Queste le parole della band sul nuovo album:
Oblivion è un viaggio dentro sé stessi, in cui la sospensione spazio-temporale non è solo il fil rouge che fa da protagonista alla narrazione del flusso interiore che domina le singole opere, ma diventa il motore essenziale che spinge autori ed ascoltatori a compiere un percorso in cui guida e guidato sono allo stesso livello, tanto da diventare nota dopo nota, parola dopo parola, una cosa sola. E così, da un disarmo iniziale nel realizzare per la prima volta che forse ciò che fino a quel momento la vita ci ha fatto accumulare non ha colmato il vuoto che permea la nostra anima, ma al contrario, ne ha aumentato i confini a dismisura, ci prende per mano e ci conduce nelle profondità dell'essere umano. Un cammino che passa attraverso perdizione, errori, individualismo, ma anche pentimento ed assoluzione, fino ad arrivare ad apprezzare lo smarrimento, che, se dapprima sembra spogliare di tutte le proprie effimere certezze, regala lo stupore della bellezza, di tutto ciò che spesso si dà per scontato e ci permette di rinascere. Ed è un viaggio in cui non esistono risposte, ma solo domande che è bene porsi e che in tempi di "normalità" non trovano sfogo. Domande che richiedono il coraggio di venire poste e risposte che necessitano di esistere, senza scorciatoie, in piena verità. Ed è solo allora, nel pieno dell'oblio che permette di scoprire un nuovo io, che si arriva al tesoro esperienziale che questo disco è in grado di offrire.


Hanno suonato nel disco:
Marco Zampoli - voce, chitarre
Pier Paolo Polcari - synth
Maya Williams – voce

Riccardo Onori - chitarre
Andrea Torresani - basso
Donald Renda - batteria
Pablo Gamba - percussioni
Letizia Bonchi - violino
Tuzzy - dubbing

Biografia

Deleted Soul è un progetto nato nel 2015, da un'idea di Tuzzy, storico produttore di dub music e mente di Elastica Records.
Le prime sperimentazioni sonore, atte ad individuare sound e sensazioni, sono state condivise con Tashi, la cui ricerca si è rivolta verso ambienti sonori derivanti da gong e campane tibetane, al limite della musicoterapia.
Il progetto ha poi preso una chiave discografica quando alla composizione si sono uniti Marco Zampoli (voce e chitarra dei Flame Parade) e Donald Renda (batterista di grande esperienza maturata in anni di produzioni quali quelle di Bugo, Annalisa, Noemi e Francesco Michielin) che hanno dato linearità alla composizione.
Il primo disco nato da questa collaborazione prende il nome di Lucid Vision (2018, Elastica Records) e viene accolto da un ottimo feedback di critica e pubblico.
A seguito di questa uscita, la band decide di intraprendere una strada diversa. Non più composizioni a distanza, come l'epoca suggerisce, ma la volontà di riunire tutti i componenti negli studi di Elastica nella campagna del Chianti. Il risultato è un nuovo album, registrato in una settimana passando dai provini alle parti definitive del disco.
Una vera impresa, se si pensa che tutte le menti coinvolte arrivano da parti diverse del globo, ma essenziale per dare un senso alle nuove creazioni: respirare la stessa aria, gli stessi tramonti, condividere cene, discussioni, idee, jam session e sensazioni portano il collettivo ad un altro livello di empatia.
Il progetto, in questa nuova forma, prende vita con Mario Tucci dall’Oregon, autore dei testi, Pier Paolo Polcari (produttore degli Almamegretta) da Kyoto alle tastiere, Maya Williams (giovane cantante e regista cinematografica) da Brighton, i fiorentini Donald Renda e Riccardo Onori (storica chitarra di Jovanotti) e, da Milano, Andrea Torresani (giovane bassista di Vasco Rossi).
Al progetto si uniscono poi anche alcuni altri musicisti: percussioni, violini e fiati a completare l'organico ed ampliare la gamma di soluzioni in fase di produzione.
Le registrazioni del disco si svolgono in una grotta medievale, nelle segrete del casolare / sede di Elastica Records.
Il risultato è un disco contemplativo, fatto di ambientazioni morbide e melanconiche e andamenti dub su arrangiamenti provenienti dalla house music. E poi ancora tanta contaminazione: di generi, di linguaggi e di emozioni.
Un tuffo nel passato primordiale delle anime di ciascuno dei componenti della band per una ricerca agli antipodi del suono e delle emozioni.

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Ufficio stampa Costello’s