Meccanismi di difesa <small></small>
Emergenti • Songwriting • Rock

Tommaso Imperiali Meccanismi di difesa

2023 - Autoprodotto

01/11/2023 di Laura Bianchi

#Tommaso Imperiali#Emergenti#Songwriting

Iniziamo dall'anagrafe: Tommaso Imperiali, comasco di nascita e bolognese di adozione (laureato al DAMS), cantautore al suo esordio solistico con Meccanismi di difesa, è del 1999. Anomalo, quindi, che un giovane scelga otto tracce rock, ma in italiano, italiane, ma senza traccia di rap, sound contemporaneo, ma con segni di ascolti attenti dei suoi maestri (e non solo suoi): gli Stones delle ballate, lo Springsteen della E Street Band, Dylan con relativa Band, e, fra gli italiani, quanti da questi hanno preso: Bennato, De Gregori...

Ne risulta un insieme di otto canzoni composite, eppure compatte, che spaziano attraverso suoni e ritmi diversi, pur dimostrando, nei testi, tutti composti dal cantautore, un profondo lavoro di riflessione e introspezione. Ne è dimostrazione Ragazzini viziati, una canzone che definire autobiografica è limitante: piuttosto, una sorta di inno generazionale, in cui la voce narrante è perfettamente aderente al punto di vista che rappresenta.

La voce, dicevamo: certo Imperiali deve ancora trovare la propria cifra, ma comunque è piacevole ascoltare un Bennato dei primi tempi, che, nella bellissima I motivi degli altri, canta in modo schietto, diretto e incisivo: "io sono quello che mio padre mi ha insegnato nei momenti morti...io sono tutti i cantautori che tu proprio non sopporti, però poi li ascolti...e diventiamo grandi per imitazione, rubando dettagli dalle altre persone, cercando fra i loro difetti la consolazione".

I suoni, dicevamo: un disco tutto analogico, senza l'aiuto del computer, suonato, e benissimo, con i Five Quarters, un gruppo di veri amici, con cui il cantautore ha calcato i palchi per anni: il sax di Tommaso Roscio, la tromba di Diego Albonico, la batteria di Riccardo Cappi e il trombone di Simeon Caccia, a cui si aggiungono Nicolò Bombelli (trombone in Mi Sento Il Più Grande), Filippo Mango (batteria in Nico), Gonzalo Sarmiento (batteria in Meccanismi di difesa e Tom Waits). Ed è importante la vena d'oro, che si può trovare in ogni brano, dal ricamo della chitarra (nella title track, dal ritornello accattivante e profondo), al tappeto di piano e tastiere, che esalta il riferimento all'Asbury Sound, insieme ai fiati, protagonisti, ad esempio nell'aggressiva e dolente Mi sento il più grande. Un verso in particolare di questo brano declina in modo originale e fresco la tematica del giovane che va "via da questa città di perdenti" (ogni riferimento a Thunder Road non è assolutamente casuale), proponendoci una visione diversa dei "sogni che restano sogni/ per paura di essere infranti".

Una caratteristica di molte composizioni è abbinare una linea melodia orecchiabile, fresca e solo apparentemente leggera, a testi profondi, dolenti, nostalgici o rabbiosi: come se Imperiali volesse entrare nell'ascoltatore per restarci a lungo, con la forza di versi come nel bridge di Farne un dramma: "E non mi dire che è solo un bacio se ogni tanto ci ripenso e mi spiace...": perfetta descrizione di una posizione sentimentale sospesa fra disimpegno e tentazione di lasciarsi andare, finalmente, a un amore vero e coinvolgente, poetico e concreto, fra "Whitman e Zerocalcare". La stessa emozione che trapela dell'intensa ballad Tom Waits, col contributo essenziale del piano di Lorenzo Cazzaniga (polistrumentista, autore con Imperiali di tutte le musiche e degli arrangiamenti): una Easy like Sunday Morning, ma con tremori e paure, delicato specchio delle indecisioni dei vent'anni. 

Diego, Nico, Sandro...i testi sono ricchi di nomi propri di amici, a testimoniare la sincerità dell'ispirazione, tratta dalla vita reale di un ventenne acuto e sensibile. Così, ci potremo ritrovare in Diego, che torna con il protagonista da un concerto, assistendo e condividendo i suoi dubbi (cantando Tom Waits); in Nico, che "ascolta Guccini chiuso nella sua stanza, voleva nascere prima", e vorrebbe vivere "un'estate degli anni Settanta"; o Sandro, che riflette sul dolore con cui "si diventa grandi", e può dire agli altri Cosa vi siete persi (a non soffrire), con la stessa energia di No surrender.

Un'ottima prima prova, ricca di idee, ben scritta, energica e suonata con gusto e passione, destinata a convincere gli ascoltatori più giovani, e a coinvolgere anche quelli che gli anni Settanta li hanno vissuti davvero.

Dicono che il live sia altrettanto trascinante e ben suonato: è importante che esistano ancora giovani che credono nella musica rock in italiano, suonata e sudata. Non avete ancora ascoltato Tommaso Imperiali? Cosa vi siete persi...

Track List

  • Ragazzini viziati
  • Mi sento il piu` grande
  • Farne un dramma
  • Meccanismi di difesa
  • Cosa vi siete persi
  • Tom Waits
  • Nico
  • I motivi degli altri