![Tutto il mondo è un palcOSCENO<small></small>](/foto/musica/recensioni/big/6776-tizoo-bononcini-tutto-il-mondo--un-palcosceno-20230927162105.jpg)
Tizio Bononcini Tutto il mondo è un palcOSCENO
2023 - Esagono studio
Il pop-cabaret del quale Tizio Bononcini crea nella mente dell'ascoltatore un'immagine che si fonde con l'identificativo che lo stesso cantautore usa per identificarsi: Tizio, quindi da un lato cucendosi addosso una definizione e dall'altra parte volendosi mascherare, ma ciò è quello che accade per tutto il susseguirsi delle tracce. Quindici tracce coi featuring di Roberta Giallo, Giacomo Toni, Luca Fol e Giulia Ventisette che, inizialmente, attirano fortemente l'attenzione, per poi diventare un marasma colorato di una tavolozza eccessivamente convulsa tra suoni, scene e travestimenti perché, paradossalmente, si assiste ad uno spettacolo visivo: l'immagine di copertina è la sintesi di Tutto il mondo è un palcOSCENO, cioè tante sollecitazioni, colori, ma una sospensione, perché si alternano i pareri in base al numero di ascolti. L'ascoltatore dapprima si trova bombardato da suoni, interpretazioni, per poi ricollegarsi alle macchiette provocatorie pop-social, ma un orecchio più attento non si ferma alla superficie, apprezzando lo strumentale per scorgere la timidezza di Tizio che si vuole confondere per avere più forza per denunciare.
L'esordio di Tizio Bononcini è del 2012 con Entrambi tre, seguito da Non fate caso al disordine del 2017, soprattutto il primo album gli ha aperto le porte per la semifinale al concorso "Voci per la Libertà – una canzone per Amnesty", menzione ai concorsi “La musica libera. Libera la musica” e al premio "InediTO", semifinali all'"Amarcort" di Rimini e al "Lunezia", finale al "MarteLive" e vincitore al "Musica nelle Aie", ovviamente tutto è affiancato a numerosi live e numerose partecipazioni al MEI. Guerra, ambiente, sessismo, amore sono alcuni degli argomenti trattati da Bononcini che risulta più incisivo nella sobrietà, quando diventa arguto nelle parole e sfumato nel pronunciarle, perchè la musica, nello specifico il pianoforte, è l'impalcatura su cui poggiarsi.