![Abbiamo una legge e per questa legge deve morire<small></small>](/foto/musica/recensioni/big/6560-solaris-abbiamo-una-legge-e-per-questa-legge-deve-morire-20230323114739.jpg)
Il loro viaggio acustico procede a balzi temporali: parte da uno stile grind e metal di fine anni ‘80, per sbarcare nel noise di superficie anni ‘90 e finisce con lo stoner più duro, così come le sonorità alt-rock dei primi 2000.
Il primo brano Preda sembra dialogare con l’EP precedente il cui soggetto, protagonista d’eccellenza biblico (dio ndr), questa volta non viene assolto, ma viene attirato e giudicato in un processo agnostico dove l’atmosfera delle chitarre compresse vengono guidate da una sorta “nastro trasportatore” ben rappresentato dal synth di Bruno Dorella.
Il secondo episodio Germanio si cale in trame più terrene e sociali, dove è un testo bene scritto, rabbioso fa il paio con chitarre meno compresse, dove certi suoni anni ’90 possono anche essere eccessivamente evocativi ma nel complesso funzionano e si adattano ad un brano ben costruito.
Abbiamo una legge e per questa legge deve morire è uscito il 24 marzo.