Simone Olivieri Apotheke
2015 - New Sonic Records / Goodfellas
Dopo alcune prove in inglese, Olivieri tenta la carta della scrittura nella lingua madre, e riesce nell’intento di comunicare istantanee quotidiane, colte e incorniciate con poesia e delicatezza, nello spirito della resilienza, che gli fa cantare, nell’evanescente, ma per nulla diafana, In cauda venenum, siamo vivi fin quando c’è una voglia in noi…
Con un debito di riconoscenza alla vocalità del mai abbastanza compianto Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso, e uno alla musa incantata di Nick Drake, Olivieri dipana nove tracce, di cui due strumentali, come se fossero balsami contro il dolore del vivere, e inanella liriche solo apparentemente esili, ma in realtà cesellate con perizia, crepuscolari, trine tenaci, a decorare uno spleen profondo con storie minime.
Ogni storia dura i fatidici tre minuti delle antiche canzonette; eppure, in una misura tanto ridotta, Olivieri è capace di comunicare emozioni, tremiti, speranze, con un linguaggio poetico, ma chiarissimo, limpido e tenace come Resina (il titolo di uno dei brani più riusciti); ne è un esempio Appesa, un brano che, se adeguatamente rivestito di suoni più profondi e ricchi (la vera pecca del lavoro è infatti un arrangiamento forse troppo essenziale e teso all’autoproduzione artigianale), potrebbe essere una hit giovanile, con testi di grande dignità, e frasi che restano nella memoria, come anche tu arresa a una piuma distesa nuoterai fin qui…, sorretti da una lunga coda strumentale, che allarga il respiro delle suggestioni. Il farmacista ha un lungo avvenire davanti a sé.