East Side of Love<small></small>
Americana • Roots • Rock

Shurman East Side of Love

2016 - Blue Rose / IRD

23/06/2016 di Claudio Giuliani

#Shurman#Americana#Roots #Aaron Beavers #Harley Husbands #Michael Therieau #Clint Short

Bello! East Side Of Love è un bel disco, sano e dinamico, sveglio e determinato; un disco operoso al servizio di un classicismo rock-roots che affonda le proprie radici in un suono per certi versi tradizionalista, ma che trabocca onestà e intraprendenza. Nulla di nuovo a dir il vero, ma è così ricolmo di quell’energia propria di un’innocenza ostinata che stimola un incitamento benevolo. Personalmente trovo che la copertina non sia certo delle più attraenti, ma poi il CD finisce nel lettore e ne scaturisce un sound energico e coscienzioso, vitale e provvidenzialmente convincente, che mischia Tom Petty e Drive By Truckers e fisionomie Americana santificate. Ci ritroviamo così ad ascoltarlo e riascoltarlo senza stancarci mai. Sì! East Side Of Love è un bel disco, un disco benedetto e brillante, dove tracks rigurgitanti fervore, passione, ardore ed eccitamento si susseguono l’una dopo l’altra.

 Pur originari di Los Angeles gli Shurman hanno fissato da anni il loro acquartieramento ad Austin, Texas. La band è capitanata sempre da Aaron Beavers (voice and guitars) e la formazione attuale vede l’eccellente lead guitar di Harley Husbands, Michael Therieau al basso e baking vocals, Clint Short alla batteria e qualche ospite sparso qua e la. Nel loro baule hanno immagazzinato cinque o sei dischi mediamente di buona fattura, decisamente soddisfacenti: l’ottimo esordio una decina d’anni or sono con Jubilee, un album fiero di puro rock Americana a quattro stelle; ricordiamo anche Inspiration con il suo classico suono roots rock stradaiolo maculato di sostanze country e le buone considerazioni del ruspante Waiting For the Sunset.

 Si parte con la title track, East Side Of Love, splendida ballata che sa di sale e orizzonti con i colori del tramonto, che sa di spazi ampi e respiri liberatori, con belle le chitarre in prima linea. Segue la sostanziosa Never Gonna Quit, mid time track sanguigna e frizzante, polverosa ed elettrica. La luminescente If I Could I Would, tompettyana fino al midollo, è ricca di tensione e fervore, le chitarre girano a mille cercando glorificazione, tra le migliori del lotto; lo stesso dicasi per l’inebriamento south di You Don’t Have To Love Me.

 Saving It Up, la bella Somebody Else’s Problem con i suoi ricami della pedal steel e polverose radici country style blue collar e California Carry Me Away sono songs che catturano, rock ballads consacrate che sanno di vita ed esperienze vissute.

I Don’t Knows Why: amabile slow ballad-track di quasi sette minuti per desiderare o vagheggiare orizzonti interiori. Gli spazi rock’n’roll della spumeggiante See You Smile hanno reminescenze alla Bob Seeger ed elettricità debordante. Infine la conclusiva Time To Say Goodbye conferma efficacemente lo stato di grazia che ruota in tutto il cd e sigilla la passione proficua e sincera che tracima da ogni poro di questo provvidenziale disco, tra i più “salutari” ascoltati in questi ultimi mesi.

Track List

  • East Side Of Love
  • Never Gonna Quit
  • If I Could I Would
  • You Don’t Have To Love Me
  • Saving It Up
  • I Don’t Knows Why
  • California Carry Me Away
  • Dive Right In
  • See You Smile
  • Somebody Else’s Problem
  • Time To Say Goodbye