Mare di nebbia<small></small>
Emergenti • Pop • Indie pop

Satellite Mare di nebbia

2024 - Costello`s

22/08/2024 di Roberta Matticola

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Noi di Mescalina siamo sempre attenti alle novità musicali, soprattutto per quel che riguarda la musica emergente italiana. Per quello oggi voglio parlarvi dell’ep di esordio di Satellite Mare di nebbia, un lavoro a tratti cupo, altre volte luminoso, ma che lascia trasparire sempre un velo di fuliggine che avvolge le sue melodie: una nebbia, appunto, che sembra offuscare la brillantezza del lavoro. Ma d’altronde è un progetto musicale che “intende parlare al lato intimo dell'animo umano, toccando le corde dell'emozione quando ci sentiamo vulnerabili” ; pertanto è il suo stesso carattere cupo a conferirgli fascino.

Ascoltando il disco, infatti, musica e testo riescono ad accompagnarsi bene in un viaggio che scende sino all’animo del cantautore, il quale si mette a nudo nei suoi brani. L’oscurità e la nebbia delle canzoni, grazie alle melodie elettroniche con beat soffusi e non cadenzati, viene suggerita anche dalla foto della copertina dell’EP in cui si scorge la silhouette del cantante trafitto da alcuni raggi di luce. Uno scatto che sembra trovare descrizione nelle frasi del brano Heim in cui canta “attraverso lo spazio come le ombre / Potete vedere la mia sagoma ma io non sono qua”. Nel disco si rincorrono tematiche come nostalgia, malinconia, tristezza e solitudine, narrate con sincerità; la realtà diventa un mondo onirico in cui si incontrano emozioni forti ed immagini delicate.

Mare di nebbia ha un incipit perfetto con il brano Luci di ghiaccio, nonché singolo d’esordio, in cui si percepisce che Satellite riesce a riassumere la sua identità musicale e testuale: una scelta, quella di opzionarla come singolo d’esordio, pertanto molto giusta. Il brano è ben equilibrato tra musica e parole, è cupo, ma ritmicamente coinvolgente e interessante: nel suo velo malinconico si colgono una profonda tristezza e una solitudine che però non fanno sentire smarriti ma, paradossalmente, protetti. Il testo infatti descrive un viaggio nelle ombre della propria anima presenti da così tanto tempo che sono diventate familiari. Scatta così, dall’esplorazione di un dolore passato, il desiderio di fuggire lontano e dare all’anima il suo riscatto: “la parola nostalgia nasce dall'unione dei termini "nostos", cioè ritorno, e "algos", dolore. La nostalgia è letteralmente dolore del ritorno, o meglio il dolore per non poter tornare indietro nel tempo o nello spazio. […] "Luci di ghiaccio" parla di presa di coscienza, di fuggire per non tornare più indietro.

Tra le più toccanti del disco c’è sicuramente Cenere posta al centro dello stesso. Intima e commovente, la canzone sembra quasi uno sfogo nei confronti della solitudine e della lentezza (“non riesco a trovare un senso / stiamo tutti a correre / per colmare i vuoi dell’oscurità”). Nella corsa quotidiana, Satellite prega di poter diventare un temporale per colmare la solitudine di un’altra persona, come a volerla abbracciare in un momento di difficoltà fino a ripulirla da tutto il suo dolore (“sarò un temporale / divento acqua e poi / […] sotto questo cielo che urla lacrime / canterò da solo / laverò la cenere”). Molto toccanti anche gli altri due inediti, quali Al tramonto, con la sua delicata rabbia, e Cicatrici.

Il progetto di Satellite è molto interessante perché si inserisce in un genere musicale che sta diventando sempre più frequente in Italia, ovvero un pop lo-fi con profonde commistioni di musica dance/elettronica. Descrive infatti così il suo progetto: “la volontà di mettere in musica la propria storia è mitigata dall’utilizzo di un immaginario sognante ed emotivo, permeato da immagini delicate e da un gusto ben formato che porta l’EP verso sfumature indie pop per nulla scontate.” Il risultato è una melodia che sa essere leggera e, nello stesso tempo, riesce a valorizzare le parole dei testi: ci confrontiamo con un progetto che siamo certi arriverà lontano…di sicuro oltre un mare di nebbia!

Track List

  • Mare di nebbia
  • Cicatrici
  • Cenere
  • Al tramonto
  • Heim

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