Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Patrizia Cirulli Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica

2023 - Squilibri Editore

28/03/2023 di Laura Bianchi

#Patrizia Cirulli#Italiana#Canzone d`autore

Una milanese a Napoli: potrebbe essere questo il sottotitolo di questo lavoro, che chiamare semplicemente disco è riduttivo, come per tutte le produzioni di Squilibri Editore, che arricchisce il progetto con una nota introduttiva a firma di Pasquale Scialò e alcune immagini dei dipinti di Beppe Stasi.

Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica è infatti prima di tutto una scommessa: Patrizia Cirulli, artista solita a reinterpretazioni originali e appassionate di testi poetici (di cui abbiamo scritto ad esempio qui), in questo caso ci propone una rilettura elegante e sentita di alcune poesie dell'autore partenopeo che meglio rappresenta la napoletanità, quel misto di appocundria e ironia, di disincanto e passione, caratterizzante quanti vivono all'ombra del Vesuvio.

Una milanese riesce nell'intento di comunicare l'essenza del pensiero di Eduardo De Filippo? Ascoltando le dieci tracce del disco, la risposta è positiva: si comprende che Cirulli segue la poesia del grande drammaturgo da decenni, tanto che volle inserirlo proprio in quel Mille Baci, raccolta di poesie in musica, che le valse l'ingresso nella cinquina del Premio Tenco. Ma una sola poesia non rendeva la complessità e l'intensità dei testi letti da Cirulli, e, con la lentezza accurata che solo le opere preziose richiedono, gli anni  trascorsi hanno donato al nuovo progetto uno spessore completo. La dizione è eccellente, e la scelta di circondarsi di un organico da camera, con chitarra, liuto, mandoloncello, violino, viola, contrabbasso e percussioni, ha arricchito le sonorità dell'amalgama fra parole e musica del giusto equilibrio fra pensosità e gioia di suonare e cantare.

Vale la pena, dunque, citare tutti i musicisti, perché questo è davvero un lavoro corale, riuscito proprio in quanto collettivo: Marcello Peghin (chitarra classica 10 corde, chitarra baritono, chitarra basso e viola caipira); Mauro Palmas (liuto cantabile, mandoloncello, mandola); Maria Vicentini
(violino, viola, bandolim); Paolo Zuddas (percussioni); Salvatore Maltana (contrabbasso), con la partecipazione di Salvatore Corazza (percussioni in A…B…C…D…), Fausta Vetere, della Nuova Compagnia di Canto Popolare, voce in Io vulesse truvà pace  e Dario Sansone, dei Foja, voce in L’ammore ched’è.

Proprio da quest'ultima canzone vale la pena iniziare il viaggio; il brano diventa quindi un duetto, in cui Sansone rivolge le domande che riguardano la natura dell'amore, e Cirulli risponde, con passione e dolcezza; il tutto sostenuto da un tappeto tenero di archi e corde, a cui dà il ritmo una percussione delicata, come il battito di un cuore innamorato.

Ma sono molti altri gli episodi degni di nota: come Relogio cumpiacente (Fantasia), lode alla fantasia che si sveglia ogni mattina, come se fosse principe regnante...: leggera e ironica, veritiera e tenace, come la fantasia, che inverte la direzione dell'orologio della vita, è insieme un inno all'esistenza e alla consapevolezza, quella che ora va di moda chiamare mindfulness, ma che i napoletani conoscono da sempre.

Anche l'altro duetto, Io vulesse truvà pace, con la potente, espressiva voce di Fausta Vetere, assume un colore antico, o, meglio, atemporale; le due voci si intrecciano, in un ideale abbraccio fra Nord e Sud dell'Italia, nel nome dell'espressione di una ricerca di senso e di pace (Ma una pace senza morte), linfa per proseguire l'esistenza senza troppi tormenti. Non manca nemmeno il brano già inserito in Mille baci, che fece scattare la scintilla dell'amore di Cirulli per i testi di De Filippo, ossia Quanno parlo cu' te, che qui assume la propria dimensione ideale, incastonato come una perla in una collana preziosa.

Chitarra e voce, l'atmosfera delle canzoni napoletane: ecco anche È notte, con intatto tutto lo spirito melodico e pensoso dei migliori brani di quella tradizione, mentre il tocco contemporaneo e mediterraneo viene regalato dalle percussioni orientaleggianti di Zuddas; le percussioni (in questo caso di Corazza) sono cruciali anche in A…B…C…D…, per creare sonorità ricche ed espressive a una riflessione profonda sull'apprendimento e sull'esperienza, mentre E allora bevo..., che chiude il disco, rappresenta forse il suo testamento spirituale.

Attendiamo l'esperienza live, in cui Cirulli, con Renato Caruso alle chitarre, Mattia Boschi al violoncello, Giuseppe Mazzotta alle percussioni, saprà certo ricreare l'intensità di un ascolto ricchissimo di suggestioni.

Track List

  • Si t` `o ssapesse dicere
  • L`ammore ched`&egrave;? con Dario Sansone dei Foja
  • Relogio cumpiacente (Fantasia)
  • Io vulesse truv&agrave; pace con Fausta Vetere dei NCCP
  • Penziere mieje
  • Quanno parlo cu` te
  • E mmargarite
  • E` notte
  • A...B...C...D...
  • E allora bevo...

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