Mimì Sterrantino & Gli Accusati Un lupo sul divano
2015 - Autoproduzione
#Mimì Sterrantino & Gli Accusati#Italiana#Folk #cantautorato #Country
Tra la Svezia e la Sicilia c'è di mezzo l'America. O almeno questo è quello che si evince consultando la cartina geografica di Domenico “Mimì” Sterrantino, cantautore classe '84 nato al gelo svedese ed in breve tempo trasferitosi a qualche grado centigrado di distanza sulla costa orientale della Sicilia. Dall'esordio solista nel 2007 a quest'ultimo lavoro discografico, accompagnato dai fidi Accusati, Sterrantino ci consegna una buona miscela di country, folk e blues da miniera che solo ad intermittenza, però, riesce a brillare di luce propria.
Un lupo sul divano si apre con la galoppata acustica country-blues Ringrazio l'altitudine. Ottimo il tessuto strumentale, che puo' godere delle prodi corde di Francesco Frudà e dell'armonica indiavolata dello stesso Sterrantino, che si fa qui aquila libera planando ben al di sopra "della sfacciata ipocrisia e la malsana verità”, asfissianti e buie prigioni terrene. Ritmiche mariachi, mandolini e percussioni, invece fanno bella mostra in Uno dei tanti, che si erge a trasposizione messicana del Bennato più ironico. Il cerchio si chiude con Caro DJ, sfrenata danza country con dedica, come se fosse ancora necessario precisare che i dj hanno ben poco a che fare con chi la musica la studia, la suda e la suona.
Purtroppo non tutte e dieci le tracce si distinguono per brillantezza ed originalità (Lo Scorpione probabilmente racchiude in sè tutte le debolezze disseminate qua e là per l'album), ma a dispetto di discutibili stroncature è giusto sottolineare che Un lupo sul divano è un disco tutto sommato piacevole, che non pecca sicuramente di certe tipiche pose intellettuali ma si lascia apprezzare, piuttosto, per sincerità e leggerezza.
Restiamo in attesa del vero salto di qualità, che le premesse ci sono tutte.
Un lupo sul divano si apre con la galoppata acustica country-blues Ringrazio l'altitudine. Ottimo il tessuto strumentale, che puo' godere delle prodi corde di Francesco Frudà e dell'armonica indiavolata dello stesso Sterrantino, che si fa qui aquila libera planando ben al di sopra "della sfacciata ipocrisia e la malsana verità”, asfissianti e buie prigioni terrene. Ritmiche mariachi, mandolini e percussioni, invece fanno bella mostra in Uno dei tanti, che si erge a trasposizione messicana del Bennato più ironico. Il cerchio si chiude con Caro DJ, sfrenata danza country con dedica, come se fosse ancora necessario precisare che i dj hanno ben poco a che fare con chi la musica la studia, la suda e la suona.
Purtroppo non tutte e dieci le tracce si distinguono per brillantezza ed originalità (Lo Scorpione probabilmente racchiude in sè tutte le debolezze disseminate qua e là per l'album), ma a dispetto di discutibili stroncature è giusto sottolineare che Un lupo sul divano è un disco tutto sommato piacevole, che non pecca sicuramente di certe tipiche pose intellettuali ma si lascia apprezzare, piuttosto, per sincerità e leggerezza.
Restiamo in attesa del vero salto di qualità, che le premesse ci sono tutte.
