Parru cu tia (La voce delle donne)<small></small>
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Manutsa Parru cu tia (La voce delle donne)

2021 - Musica Lavica Records

28/01/2022 di Laura Bianchi

#Manutsa#World#World

Haju vistu u movimentu di sti cristiani / l’haju vistu dall’interno stu movimentu / mi parìa di stari supra un’altalena / cu la forza a cattiveria e l’ipocrisia…

Inizia così, con una significativa scossa, espressa da una voce densa di energia, A Giostra, la prima traccia di Parru cu tia (La voce delle donne), il disco di debutto di Manutsa, al secolo Manuela Di Salvo e, già nel titolo, mutuato da una poesia di Ignazio Buttitta, si comprende la direzione precisa e definita che la cantautrice intende imprimere alle canzoni dell'album. 

Disco vulcanico, e del resto non potrebbe essere altrimenti: l'etichetta è quella Musica Lavica Records che produce il meglio del cantautorato siculo, nel solco di illustri conterranei, e conterranee, come Consoli e quella Giuni Russo che tanto ha segnato gli inizi del percorso artistico di Manutsa, che a soli diciassette anni cantava in un gruppo tributo a Russo, Les femmes, e che in questo disco dedica all'artista prematuramente scomparsa l'unica cover del disco, e l'unico brano in italiano, una perfetta Illusione, autentico gioiello da riscoprire, qui reinterpretata con guizzi ironici e una vocalità che rivela la bravura di Manutsa. 

La "piccola mano" (ché questo significa il nome d'arte di Di Salvo) accarezza i generi più diversi, dal folk di A giostra, suonata in punta di corda da archi e mandolino, o di La to passiuni, synth e marranzano che si sposano, all'indie spruzzato di elettronica di Vuci o di Canciari, coinvolgente mescidanza di suoni ancestrali e contemporanei, fino al reggae di Aria di na jurnata, rilassata ballata in levare dal testo solo apparentemente disimpegnato (Haju circatu tra li robbi liggeri/‘stu suli di nova stagiuni), o alla trascinante Pizzica di Palermo, in duo con l'artista Eugenio Panòrm, per culminare in un inedito abito per una canzone d'amore disperata e sospesa, in Parru cu tia.
 
Quest'ultimo brano merita un approfondimento, poiché, oltre a dare il titolo all'album, viene proposto in due versioni: entrambe si avvalgono del contributo del cuntastorie Salvo Piparo, ma, in Parru, la voce di Manutsa si leva libera su un tappeto di archi e mandolino, mentre, nel brano che chiude il lavoro, Piparo recita integralmente la poesia di Buttitta, con un trasporto autentico e coinvolgente.
 
Gli arrangiamenti, accurati e che accostano in modo spesso sorprendente strumenti antichi e moderni (come nel dialogo fra theremin e chitarra classica di Na matri), valorizzano testi altrettanto profondi e significativi, che, ascoltati con attenzione, costituiscono davvero un modo efficace per mettersi in contatto con la più sincera voce delle donne, potente e sensibile, magistralmente interpretata dalla voce di Manutsa. 

 

Track List

  • A giostra
  • Vuci
  • Aria di jurnata
  • Parru
  • La to passiuni
  • Canciari
  • Illusione
  • Na matri
  • La pizzica di Palermo
  • Parru cu tia (traccia bonus)