Luca Milani & The Glorious Homeless Fireworks For Lonely Hearts
2016 - Hellm Records
#Luca Milani & The Glorious Homeless#Rock Internazionale#Rock #Federico Olivares #Enrico Fossati #Giacomo Comincini
Tutto quello che c'è di esemplare nell'approccio di scrittura e resa sonora che i critici chiamano “Americana” qui si fonde perfettamente con un'attitudine punk e stradaiola diretta e tagliente e con l'abilità di comporre ottime melodie pop che solo i migliori songwriters posseggono. La band si avvale della perizia tecnica mai fine a se stessa del chitarrista Federico Olivares, del basso incalzante e pulito di Enrico Fossati, dell'estrosa precisione del drumming di Giacomo Comincini che rivestono di eleganza, calore e furore le nove gemme scritte e interpretate mirabilmente da Milani, il tutto viene impreziosito al piano e all'hammond da Riccardo Maccabruni, in una sarabanda di suoni ed emozioni da cui è impossibile non farsi travolgere.
Fin dall'incipit di The Road, brano perfetto per aprire, il gruppo ben dipinge quelli che sono i paesaggi sonori del disco: pochi accordi come a delineare i tratti di una strada diritta che si allunga nella notte e una melodia incalzante che ti si attacca addosso e ti rimane fissata nella testa per poi premere sull'acceleratore con Jukebox che ha il pregio di allargare la vista da un lato all'immediatezza dell'anthem punk e dall'altro di aprirsi in un ritornello esemplare.
La capacità di affondare i piedi nell'american sound di migliore fattura si evince chiaramente da Dead Eyes mentre la title track è un superbo esempio di anima che affiora a nervi scoperti al servizio del miglior songwriting. La traccia numero cinque, Queen of Wonderland, avvolgente e melodica si fa apprezzare per l'immediatezza e i suoni caldi. Segue The Best in Town (il brano preferito di chi vi scrive) che con un riff assassino e tanta energia restituisce in pieno quell'idea sacra di rock' n'roll che è giustamente alla base di un signor disco come questo. I brani successivi, Heroes Have Gone e Buddy's Plane sono diverse nella forma ma vicine nei contenuti nel voler riportare in un eterno presente le figure e gli aspetti più importanti di quella scelta di vita (perché è principalmente questo, una scelta di vita) che vanno a costituire la mitologia del rock' n' roll la prima è più crepuscolare e spirituale la seconda è una deliziosa gemma vicina al power pop, melodia a presa rapida come tante di quelle scritte da quell'artista meraviglioso che è stato Buddy Holly. Il pezzo di chiusura, Every Goodnight Is A Goodbye, è una ninna nanna al contempo calda e spettrale, finale perfetta di un disco di tale levatura, capace di accarezzare e trasmettere brividi per tutta la durata del brano.
Questo è un lavoro di estrema bellezza e di alta qualità sotto ogni aspetto ma soprattutto è la prova suonata che il rock' n' roll che coniuga cuore e cervello è sempre capace di coinvolgere e convincere come nessun altro genere musicale, oggi come cinquant'anni fa.