Jono Manson Coney Island Serenade - EP
2024 - Magic Request Music / BMI
Jono Manson è uno dei più sinceri, creativi e originali interpreti della canzone d'autore americana, quella autentica, che guarda l'Atlantico aspettando le storie di chi vi approda, e mescolando influenze e suggestioni non solo musicali. Con l'EP appena uscito, Coney Island Serenade, fa di nuovo centro, perché conosce benissimo la nativa New York, e riesce a restituirci con vivida efficacia le atmosfere che la Grande Mela sa offrire a chi le sa cogliere.
La serenata è composta da cinque tracce, ognuna delle quali descrive un aspetto intimo della sensibilità dell'artista, avendo come focus le sue relazioni con i propri famigliari, fin dalla traccia che dà il titolo al lavoro, che rappresenta con grande emozione il rapporto col fratello David, con cui Manson visse un'infanzia felice, fino alla morte della madre, nel 1974, dopo la quale a David venne diagnosticata una grave schizofrenia. Il cantautore però sceglie di salvare i ricordi sereni, per farne dono al fratello, come un gioiello prezioso che permetterà a entrambi di sorridere; e i suoni seguono questa linea, con la fisarmonica nientemeno che di Charlie Giordano, membro a tutti gli effetti della E Street Band.
Per questo piccolo grande progetto, Manson, solitamente produttore non solo di se stesso, ma anche di molti artisti, si è avvalso infatti della collaborazione del vecchio amico Eric Ambel, che qui suona chitarre e armonium, e di alcuni musicisti di grande valore, oltre a Giordano: Jeremy Chatzky al basso, Phil Cimino alla batteria e May Lee Kortes ai cori, per un lavoro di squadra convincente.
Così, tra atmosfere irish nella bella King's Ransom, dedicata alla sorella, la dolce ballad per la moglie Buy a Little Time, e le chitarre nostalgiche ed energiche di The Golden One, in cui narra del padre e della sua lotta contro la dipendenza, le cinque tracce dipingono un Manson consapevole della precarietà della vita e del tempo, ma anche della permanenza dei ricordi e degli affetti, quando questi sono sinceri e ricchi di speranza per il futuro. Infatti, la canzone che chiude questi venti minuti di confessione e di bella musica, Happy Endings, contiene una grande verità, nella sua semplicità: "Happy endings only happen in the end". E ci immaginiamo lo sguardo gentile e sorridente di Jono Manson, nel proporci con tanta passione e convinzione questo pugno di canzoni, come un dono che nasce dal cuore. A breve anche in Italia...
La serenata è composta da cinque tracce, ognuna delle quali descrive un aspetto intimo della sensibilità dell'artista, avendo come focus le sue relazioni con i propri famigliari, fin dalla traccia che dà il titolo al lavoro, che rappresenta con grande emozione il rapporto col fratello David, con cui Manson visse un'infanzia felice, fino alla morte della madre, nel 1974, dopo la quale a David venne diagnosticata una grave schizofrenia. Il cantautore però sceglie di salvare i ricordi sereni, per farne dono al fratello, come un gioiello prezioso che permetterà a entrambi di sorridere; e i suoni seguono questa linea, con la fisarmonica nientemeno che di Charlie Giordano, membro a tutti gli effetti della E Street Band.
Per questo piccolo grande progetto, Manson, solitamente produttore non solo di se stesso, ma anche di molti artisti, si è avvalso infatti della collaborazione del vecchio amico Eric Ambel, che qui suona chitarre e armonium, e di alcuni musicisti di grande valore, oltre a Giordano: Jeremy Chatzky al basso, Phil Cimino alla batteria e May Lee Kortes ai cori, per un lavoro di squadra convincente.
Così, tra atmosfere irish nella bella King's Ransom, dedicata alla sorella, la dolce ballad per la moglie Buy a Little Time, e le chitarre nostalgiche ed energiche di The Golden One, in cui narra del padre e della sua lotta contro la dipendenza, le cinque tracce dipingono un Manson consapevole della precarietà della vita e del tempo, ma anche della permanenza dei ricordi e degli affetti, quando questi sono sinceri e ricchi di speranza per il futuro. Infatti, la canzone che chiude questi venti minuti di confessione e di bella musica, Happy Endings, contiene una grande verità, nella sua semplicità: "Happy endings only happen in the end". E ci immaginiamo lo sguardo gentile e sorridente di Jono Manson, nel proporci con tanta passione e convinzione questo pugno di canzoni, come un dono che nasce dal cuore. A breve anche in Italia...
