Il filosofo Eraclito diceva: “Non ci si bagna due volte nello stesso fiume”, e in effetti la caratteristica dei fiumi è quella di essere sempre se stessi, pur cambiando continuamente.
Il 24 febbraio scorso è uscito per Soviet Dischi Studio/ Ed. Freecom I fiumi, album omonimo de I Fiumi, nome tratto dalla celebre poesia di Ungaretti potendo contare sulla presenza di quattro affluenti molto noti nel panorama musicale italiano: Sarah Stride (Ivano Fossati, La Crus), Xabier Iriondo (Afterhours, Buñuel e molteplici progetti musicali) Andrea Lombardini (Buñuel), Diego Galeri (Timoria). Tutti nomi dal passato importante specialmente per quel che riguarda il rock italiano degli anni 90.
Questo passato tuttavia non ci deve ingannare: di quegli anni viene ripreso il suono corposo degli strumenti, la formazione classica voce, chitarra, basso, batteria, la capacità di mettere in risalto testi poetici che riescono a descrivere in maniera puntuale ed incisiva realtà ed emozioni. In questo progetto emerge piuttosto una componente di suono massiccia, unita ad alcuni elementi di post rock e wave, con in aggiunta una freschezza lirica capace di sconfinare nei lidi più disparati.
La voce di Sarah Stride è componente preziosa che mette accenti intensi dove occorre, eleganza nelle soluzioni e sa legare la poesia delle parole ai suoni potenti e a volte acidi degli strumenti senza risultare mai fuori fuoco. Il suono della chitarra di Iriondo è corposo, robusto nell'accompagnare il susseguirsi delle canzoni con tocco esperto senza mai sovrastare la morbidezza dei testi o di dare ai pezzi il dinamismo necessario a non annoiare mai, cosa che anche la sezione ritmica riesce a fare con particolare sapienza.
Sui dieci brani che compongono il debutto di questa formazione spiccano i due singoli: Il dono, che è anche l'opening track dell'album, è un ottimo esempio dell'intento comune di liberare la musica da ogni sovrastruttura ed è il modo ideale di presentarsi.
Il secondo singolo, invece, Quanto più rumore, vede anche la presenza alle tastiere di Daniel Bestonzo: siamo di fronte ad un rito di purificazione dalle cose del passato che non servono più per ritrovare ciò che conta davvero. Un rituale di rinnovamento benefico che ha preceduto di qualche giorno l'uscita dell'intero lavoro della band. Nato da un testo di Sarah che aveva scritto in precedenza, aspettava solamente l'apporto dei musicisti qui presenti per trovare la sua via di uscita.
L'acqua cantata dai Fiumi guarisce e fa rinascere la speranza permettendo di trovare elementi di bellezza anche negli scenari più crudi, come ad esempio quelli di guerra raccontati in Quello che serve, oppure accoglie in un grembo fatto di note dolci come nel pezzo In fondo all'incendio.
Notevole anche l'esercizio di stile di Caterpillar, dove si mescolano ai suoni incalzanti citazioni eraclitee e le vocali del celebre Brucaliffo, famoso personaggio di Alice nel paese delle meraviglie.
Sono insomma molteplici i modi in cui l'acqua riesce ad essere parte integrante di questo album, dalle tempeste alla quietudine, regalandoci un'esperienza di forte impatto emotivo. La band è attualmente in tour, quindi potete approfittare per vederla in azione e farvi trascinare dalla corrente.
Il 24 febbraio scorso è uscito per Soviet Dischi Studio/ Ed. Freecom I fiumi, album omonimo de I Fiumi, nome tratto dalla celebre poesia di Ungaretti potendo contare sulla presenza di quattro affluenti molto noti nel panorama musicale italiano: Sarah Stride (Ivano Fossati, La Crus), Xabier Iriondo (Afterhours, Buñuel e molteplici progetti musicali) Andrea Lombardini (Buñuel), Diego Galeri (Timoria). Tutti nomi dal passato importante specialmente per quel che riguarda il rock italiano degli anni 90.
Questo passato tuttavia non ci deve ingannare: di quegli anni viene ripreso il suono corposo degli strumenti, la formazione classica voce, chitarra, basso, batteria, la capacità di mettere in risalto testi poetici che riescono a descrivere in maniera puntuale ed incisiva realtà ed emozioni. In questo progetto emerge piuttosto una componente di suono massiccia, unita ad alcuni elementi di post rock e wave, con in aggiunta una freschezza lirica capace di sconfinare nei lidi più disparati.
La voce di Sarah Stride è componente preziosa che mette accenti intensi dove occorre, eleganza nelle soluzioni e sa legare la poesia delle parole ai suoni potenti e a volte acidi degli strumenti senza risultare mai fuori fuoco. Il suono della chitarra di Iriondo è corposo, robusto nell'accompagnare il susseguirsi delle canzoni con tocco esperto senza mai sovrastare la morbidezza dei testi o di dare ai pezzi il dinamismo necessario a non annoiare mai, cosa che anche la sezione ritmica riesce a fare con particolare sapienza.
Sui dieci brani che compongono il debutto di questa formazione spiccano i due singoli: Il dono, che è anche l'opening track dell'album, è un ottimo esempio dell'intento comune di liberare la musica da ogni sovrastruttura ed è il modo ideale di presentarsi.
Il secondo singolo, invece, Quanto più rumore, vede anche la presenza alle tastiere di Daniel Bestonzo: siamo di fronte ad un rito di purificazione dalle cose del passato che non servono più per ritrovare ciò che conta davvero. Un rituale di rinnovamento benefico che ha preceduto di qualche giorno l'uscita dell'intero lavoro della band. Nato da un testo di Sarah che aveva scritto in precedenza, aspettava solamente l'apporto dei musicisti qui presenti per trovare la sua via di uscita.
L'acqua cantata dai Fiumi guarisce e fa rinascere la speranza permettendo di trovare elementi di bellezza anche negli scenari più crudi, come ad esempio quelli di guerra raccontati in Quello che serve, oppure accoglie in un grembo fatto di note dolci come nel pezzo In fondo all'incendio.
Notevole anche l'esercizio di stile di Caterpillar, dove si mescolano ai suoni incalzanti citazioni eraclitee e le vocali del celebre Brucaliffo, famoso personaggio di Alice nel paese delle meraviglie.
Sono insomma molteplici i modi in cui l'acqua riesce ad essere parte integrante di questo album, dalle tempeste alla quietudine, regalandoci un'esperienza di forte impatto emotivo. La band è attualmente in tour, quindi potete approfittare per vederla in azione e farvi trascinare dalla corrente.
