Giovanni Battaglino Ricominciare dalle parole
2023 - AlfaMusic / Believe / Egea Music
Così, il flusso costante di discorsi, mai interrotto, nemmeno mentre dormiamo, ci agguanta e ci sovrasta, e chi delle parole ha fatto la propria vocazione, o professione che dir si voglia, si trova sempre più a disagio. Giovanni Battaglino, però, avanza una proposta, che è anche il titolo del suo nuovo album: Ricominciare dalle parole, perché la parola può ancora spingere a riflettere, a comunicare, e a entrare in contatto con gli altri.
Dopo un’intensa attività, in ambito lirico sinfonico, in Italia e all’estero, Battaglino torna con dieci canzoni le cui parole sono così importanti ed essenziali che, pria ancora di diventare musica, hanno trovato posto in un taccuino, ripreso anche nel libretto del disco, con i testi originali manoscritti. E l'ispirazione letteraria è evidente, nel ruolo centrale che assume la parola, come se questa fosse rivestita da armonie, ma fosse anche autosufficiente, da leggere e su cui meditare. Un esempio è il verso lasciami il segno dell'aurora, in Mancato amore, che lascia il posto a un lungo assolo di mood, ma insieme sembra lasciarci il tempo di riflettere sulla sua pregnanza.
Non è però solo l'amore il tema cantato da Battaglino; e, se uno dei brani più intensi, Ricominci, che rileva la presenza del cantautore Marco Priotti, sembra avere come centro l'amore per un "lui" o una "lei", in realtà è quello per se stessi su cui le voci invitano a concentrarci, dandoci del tu, come vecchi amici. Anche Non ho occhi, scritta anche da Carlo Pestelli, che ha come io narrante un ipovedente, aprono mente e cuore dell'ascoltatore su una prospettiva diversa, ricca e profonda, mentre La giostra approfondisce i dilemmi etici di un pilota di droni da guerra, immaginato da Giorgio Olmoti.
Fin qui si è parlato dei testi, com'è giusto che sia per questo progetto, ma occorre fare una menzione speciale anche per i suoni, ottimamente arrangiati, in uno stile classico e coinvolgente; si ascoltino l'intarsio fra archi e armonica di Angelo Adamo in Strada per dove vorrai, oppure la bossa nova Isola pedonale, con i flauti in bella evidenza, oltre alla voce di Liliana Marino, o Valzer per uno spirito, scritta insieme allo scrittore Enrico Chierici e cantata in duetto con il musicista Olmo, con un inserto di clarinetto che rende ottimamente la levità pensosa del testo, o infine il grande lavoro jazzistico del trio di sassofoni composto da Nando Massimello, Carlo Degiovanni e Luca Girardon ne Il signore dei labirinti, metafora dell'aggirarsi umano nel labirinto esistenziale.
Perché, se occorre ricominciare dalle parole, è comunque giusto, e bello, che queste diventino musica.