Voci oltre<small></small>
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Djelem Do Mar Voci oltre

2021 - Maremmano Records / Ird

04/12/2021 di Laura Bianchi

#Djelem Do Mar#World#World

In un mondo globale, risulta sempre più difficile distinguere, fra le varie proposte musicali, quelle che rivelano un'autentica ispirazione world, etnica, rispettosa delle identità dei Paesi e dei popoli del mondo. Occorrono pazienza nella ricerca, attenzione per i dettagli culturali, cura antropologica, forza espressiva; doti non comuni, spesso solo millantate in funzione del successo in una fetta di mercato sempre più mainstream, e sempre meno sincero.

Per questo, Voci oltre, il nuovo disco del duo Djelem Do Mar, appare un'isola felice, in cui tutte le doti sopra descritte sono presenti, amplificate da artisti di assoluto valore e arricchite da un progetto definito e coinvolgente.

Sara Marini e Fabia Salvucci, cantanti, autrici e ricercatrici, da cinque anni ormai lavorano in una direzione ostinata e contraria, per proporre percorsi sempre più precisi e sostanziati da un'idea netta di world music, come linguaggio universale, che tocca tematiche analoghe in lingue e suoni diversi. Le Voci Oltre sono infatti quelle che risuonano da sempre in ogni cuore che provi emozioni, e  che viene raccolto e interpretato da artisti sensibili, capaci di tradurre tali emozioni in suono. Per questo viaggio, che tocca più continenti e dieci linguaggi, le due musiciste si sono fatte aiutare da  Lorenzo Cannelli, che compone la musica dei sette brani originali e suona pianoforte, laouto cretese, symphonia medievale e voce, Paolo Ceccarelli (anch'egli autore, oltre a suonare chitarra elettrica, chitarra classica e cavaquinho), Franz Piombino (basso elettrico e basso fretless) e Michele Fondacci (batteria e percussioni).

L'ascoltatore diventa dunque anch'egli un viaggiatore del mare (infatti, Djelem, in lingua romanì, significa viaggiare, mentre Do Mar in portoghese si traduce in "del mare"), e spazia fra lingue, ritmi, sapori e saperi diversi, ampliando i propri orizzonti e arricchendosi di sonorità affascinanti. Dal canto tradizionale armeno Khorodig Morodig, in cui le voci delle due cantanti brillano per vivacità e duttilità, alla dolcissima I Zoì Pali, (La vita di nuovo) scritta e cantata in greco da Theodoro Melissinopoulos, con gli intarsi virtuosistici di una chitarra evocativa, al successo di Virginia Rodrigues Negrume Da Noite, le cui percussioni restituiscono tutto il gusto del Brasile, il viaggio non potrebbe essere più ricco di sfumature e incontri inaspettati, reso ancora più piacevole dal fatto che non ci troviamo di fronte a un esercizio di stile filologico, ma a una vera e propria ricerca, tesa alla contaminazione e alla mescidanza fra popolare e raffinato, fra antico e contemporaneo.

A questo contribuiscono anche gli apporti di strumenti acustici tradizionali, come la zampogna e il friscaletto di Pietro Cernuto, il bouzouki e il gambrì del direttore artistico Stefano Saletti, il daf, il kamancheh, il ney, il setar di Pejman Tadayon, i tamburi a cornice di Alessia Salvucci, che, uniti agli strumenti elettrici, creano un'atmosfera originale e avvincente. Un sublime esempio di tale fusione è il canto farsi Ey Gome, tratto da una poesia del persiano Gialal al-Din Rumi, fortemente critica riguardo a tutte le religioni integraliste: atmosfere orientali in un ritmo progressive, con una chitarra elettrica moderna e vibrante. Un ascolto che consola e arricchisce.

 

Track List

  • Khorodig Morodig
  • A Babbu Mannu
  • I Zoi` Pali
  • Dilmano Dilbero
  • Gole Gandom
  • Se guardi qui
  • Ena Dio Tria
  • Ey Gome
  • La Vita Oltre
  • Negrume Da Noite
  • L&rsquo;amuri Di Na Matri