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Italiana • Rock

Banana Joe SuperVintage

2018 - Pioggia Rossa Dischi

08/12/2018 di Ricardo Martillos

#Banana Joe #Italiana#Rock #Grunge #Power Trio

I genovesi Banana Joe sono stati la grande rivelazione del Rock Contest Fiorentino di cui vi abbiamo parlato pochi giorni addietro. Sono arrivati in finale e hanno sfiorato il colpo grosso, il loro impatto duro e granitico ha infiammato il pubblico che gremiva l'Auditorium della Flog. Anche se pochi minuti d’esibizione possono non sembrare sufficienti è risaltato subito l’impatto torrenziale della loro proposta musicale, fra le altre cose in perfetto connubio con la lingua italiana, esercizio di equilibrismo che non a tutti riesce.
Il tutto avviene in concomitanza con SuperVintage, l’agognata opera prima che tutti i gruppi emergenti sognano quando hanno materiale a sufficienza per dipanare la propria arte. E’ necessaria però una presentazione.

I Banana Joe, nome che nasconde un omaggio ad un personaggio reso celebre dal compianto Bud Spencer ed alla potenza dei suoi pugni, si presentano con la tipica formazione triangolare che tanto successo e gradimento riscuoteva negli anni sessanta, la Jimi Hendrix Experience su tutte, un gradino sotto i Cream e sul versante più roccioso i Blue Cheer. Risalendo a stagioni più prossime alla nostra come non dimenticare i Nirvana, i James Spencer Blues Explosion oltre agli Husker Du anche se quest’ultimi con un approccio musicale diverso.

In ambito italiano troviamo i Tre Allegri Ragazzi Morti, i Verdena e i milanesi Ministri. Rispetto a queste tre formazioni lo spirito dei Banana Joe è più spiccatamente anni sessanta/settanta e lo stesso look dei componenti del gruppo lo dimostra.  Troviamo quindi il bassista e lead singer Andrea Gnisci, Il chitarrista Fulvio Masini ed Emanuele Benenti che siede dietro le pelli.
Rispetto al furore esecutivo on stage qui i toni sono giusto un filino meno sparati, in virtù di una produzione che privilegia anche la pulizia del suono facendo anche risaltare meglio la voce di Andrea.

Il 18 Maggio di quest’anno Pioggia Rossa Dischi ha anticipato l’uscita del debutto adulto con l’immissione audio e video della splendida traccia Neve, una delle canzoni più belle ascoltate quest’anno dalle nostre parti. Più recentemente era toccato invece a Tara, altra traccia potente e diretta, a smuovere le acque della sonnacchiosa scena rock italica. Ci riferiamo non tanto al folto esercito dei nostri solisti piuttosto alla mancanza di band che hanno dalla loro un tiro chitarristico più corposo ed un anima tipicamente vintage.
Il sound dei Banana Joe oltre ai già citati riferimenti retrò deve molto alla scena grunge dei novanta avvicinandosi in alcuni episodi ad uno stoner rock solo un pochino meno granitico.
Supervintage racconta storie che prima qualcuno definiva da osteria, adesso diremmo da bar, una sorta di romanzo a episodi con racconti immaginari ma tuttosommato reali.
Queen dei cofani deve molto a Cream degli esordi, sia vocalmente che strumentalmente, Vodka Anima e Vicissitudini di una ragazza dai facili costumi sono Nirvana style senza ombra di dubbio, per non parlare delle bella ballad psychedelica Polvere.
La chiusura è affidata alla devastante Omertse, sono quasi 7 minuti di divagazioni chitarristiche, loop, feedback, distorsioni e quanto altro che ne fanno una traccia disturbante e psychedelica. Unica nota un pò stonata, dispiace dirlo, è una copertina che non rende giustizia al contenuto musicale che avrebbe meritato un artwork migliore.

I Banana Joe appaiono come mosche bianche in una ipotetica cartina del rock nostrano, vanno apprezzati anche solo per il coraggio d’esordire con un album che il popolo della rete magari non apprezzerà a dovere, rivolgendosi piuttosto ad una fascia di ascoltatori più avvezzi alle sonorità del passato che poi sono quelle che hanno fatto grande la musica rock.
Supervintage in un panorama arido come il nostro appare come una bella boccato d’ossigeno per ridare fiato e speranza ad un suono che sembrava definitivamente perso dopo il bel revival psychedelico di 30 anni fa reso celebre dal noto Eighties Colours.

 

Track List

  • Tara
  • Neve
  • Queen dei cofani
  • Vicissitudini di una ragazza dai facili costuni
  • Polvere
  • Vodkanima
  • Uensdai
  • Omertse