La prosecuzione della poesia con altri mezzi<small></small>
Italiana • Canzone d`autore • alternative

Alex Cremonesi La prosecuzione della poesia con altri mezzi

2019 - Riff Records / Goodfellas

03/01/2020 di Barbara Bottoli

#Alex Cremonesi#Italiana#Canzone d`autore #Elettronica #psichedelico #Jazz #Trip-hop

Se il destino ponesse sulla strada di ogni essere umano il Bello tutto potrebbe sembrare più affrontabile, in una società non abituata al culto della bellezza vera, profonda, come accadeva in epoche passate, quando capita ci si trova spaesati e si è costretti ad allontanarsi per rispetto, ma contemporaneamente anche avvicinarvisi per assaporarne le sfumature, inebriandosi di quella che si può, davvero, definire “arte”. La musica è arte, oggi un’arte molto diversa, ma è espressività pura, curiosità, estro, amore per la condivisione, emozione, libertà, conoscenza, è un dono; questi sono i pensieri che nascono ascoltando il nuovo album di Alex Cremonesi intitolato La prosecuzione della poesia con altri mezzi. Se il titolo nasce parafrasando la frase “la guerra non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi” di Von Clausewitz ci si potrebbe chiedere se la cultura creativa non potrebbe essere l’antidoto alla guerra e se la cooperazione non potrebbe essere la vera poesia, collegandosi a questa osservazione viene citato Joan Mirò che afferma “la materia impone l’opera”.

   Premesse doverose che spiegano le 17 tracce, nate con 36 artisti, ai quali è stato chiesto un campione sonoro libero ed agli interpreti vocali di scegliere uno tra i cinque testi con un tema di psicanalisi; con questi “materiali” si è creato quello che è un viaggio emotivo inconscio in cui si è accompagnati da Eros e Thanatos.

   Straordinario.

   Personale come ogni genesi. L’inquietudine, il tormento, i contrasti, i crescendo negli abissi dell’Ade, la paura e la curiosità umana, la verità, ma soprattutto passione; il mito di Orfeo poeta e musicista che cede al dolore ed alla curiosità, cela il messaggio che ogni artista è uomo che compone grazie alla sua dimensione anche fisica, ma che scegliendo di cedere, potrebbe incappare nel nero della propria pellicola geniale. In queste jam session di brani che somigliano a intro, pensieri musicati, ispirazioni si parte da Orfeo ( e Orfeo 2) che è rappresentato dal testo: "e’ per fare di te la mia musa / che voltandomi ti ho perso / ora tu lo sai che il mio sguardo / è un atto voluto e perverso", e sembra rifarsi alla perversione psicanalitica che trasforma l’essere amato in cosa, con degradazione dell’oggetto amoroso; la prima versione, scelta come singolo, vede la collaborazione di Davide Arneodo e Edda, capaci di centrare perfettamente la sensazione cercata, mentre Lorenzo Monguzzi e Alessandra Bossa ripropongono il classicismo del mito greco col pianoforte che riemerge dai percorsi contorti delle Tenebre. Si prosegue con Desiderio I ( e I 2) “ho incontrato l'abisso / del tuo desiderio / come un'incrinatura dell'universo intero “ e Desiderio IV ( IV 2, IV3, IV 4) “il tuo corpo, il tuo corpo, il tuo corpo / è il mio gioco, il mio gioco più serio / il tuo corpo, il tuo corpo, il tuo corpo / e’ lo spazio del mio desiderio “ e questa duplicità sembra rifarsi alla freudiana distinzione tra bisogno, quindi momento soddisfatto, e desiderio vero, cioè come percezione di soddisfacimento. Desiderio I è calmo con Davide Invena, Stefano Giovannardi , Lagash, Andrea Chimenti, Leziero Rescigno, anzi a tratti risulta quasi razionale, in contrasto con Desiderio IV che Alessandro Grazian, Fricat, Xabier Iriondo, Chiara Castello, Alessandro Commisso, Mauro E. Giovanardi e Luca Olivieri interpretano con ritmo penetrativo, sensuale, cadenzato come il Bolero con “le due misure dell’ostinato” e l’inquietudine che si ricollega a La prosecuzione della poesia con altri mezzi (2,3,4) “la voglia di sceglier l'impossibile / la paura di perdere una chiamata / la verità quando è finita in pezzi / l'eterno ritorno dell'uguale / è la prosecuzione della poesia con altri mezzi “. La title track potrebbe essere collegata sia alla rimozione psicanalitica con “l’eterno ritorno dell’uguale”, ma anche a una sorta di “missione” di questa racconta di pensieri che nasconde una sacralità, rappresentata da ciò che potrebbe ricordare dei versetti, come se Estienne avesse ispirato anche la scelta del packaging con copie numerate, assemblate a mano, con un poster nel quale sono descritti sia il progetto poetico che i crediti. Un capitolo a parte è la traccia Euridice, unica, come la figura materna femminile, in “so bene che mi ami e anche quanto / e sono io che ti ho spinto a guardarmi /perché perdermi è l’unico modo /per diventare il poeta che eri / invece di invecchiare ad amarmi “ con Euridice tradita, ma al contempo salvifica, appunto come la genitrice, con la partecipazione di Federica FracassiFrnkbrt che oltre alla spiegazione del mito riescono a esprimere con l’elettronica la voce interiore dell’abbandono naturale. Tra le tracce sono inseriti tre Interstizi con archi, irrequietezza e cambi di stile che conducono alla conclusione di Please, Close Your Es, nel quale si potrebbe ipotizzare la sostituzione di “eyes” con “es”, abbastanza chiara questa scelta, negli occhi come specchio dell’inconscio.

   E’ impossibile scegliere un brano di spicco, è impossibile non iniziare l’ascolto ed interromperlo, soprattutto perché, sebbene i testi siano uguali, la scelta vocale e musicale, rende ogni ascolto diverso vagando tra hard-core, atmosfere psichedeliche, trip-hop, mantriche, acide, jazz, classiche e qualcosa possa andare oltre l’immaginario, tuttavia nulla appare artificioso perché continua a prevalere l’ umano, finito, imperfetto, e come essere sociale, incapace di essere eremita, sottintendendo anche la ricerca dell’assoluto, rappresentato dalla maniacalità. E’ doveroso l’elenco degli artisti partecipanti, essendo parti dell’opera: Luca Lagash, Mauro Ermanno Giovanardi, Cesare Malfatti, Edda, Giorgio Prette, Riccardo Sinigallia, Howie Bee, Bienoise, Chiara Castello, Luca Lezziero, Davide Invena, Stefano Giovannardi, Lorenzo Monguzzi, Alessandra Bossa, Luca Olivieri, Max Casacci, Alessandro Grazian, Xabier Iriondo, Andrea Chimenti, Gianluca Secco, Sarah Stride, Harptical, Leziero Rescigno, Davide Arneodo, Davide Tomat, Dany Greggio, Stefano Ghittoni, Noirêve, Barbara Cavaleri, Federica Fracassi, Frnkbrt, Sonambient, Lory Muratti, Alessandro Commisso, Mara Redeghieri, Zakary Bernstein. La prosecuzione della poesia con altri mezzi non è solo un album musicale, è estro creativo, capace di mescolare gli stimoli culturali, creando, appunto, l’opera, interpretabile soggettivamente e incantando; capace di proiettarsi all’interno dell’anima e posizionandovisi dentro, adeguandosi in forma e spazio, per restare.

 

Track List

  • Interstizio 2
  • Desiderio 1
  • Orfeo 2
  • La prosecuzione della poesia con altri mezzi
  • Desiderio IV 3
  • La prosecuzione della poesia con altri mezzi 2
  • Desiderio I 2
  • Orfeo
  • Interstizio 3
  • Desiderio IV
  • La prosecuzione della poesia con altri mezzi 4
  • Desiderio IV 4
  • La prosecuzione della poesia con altri mezzi 3
  • Euridice
  • Interstizio 1
  • Desiderio IV 2
  • Please, close your es