Alan Vega Mutator

Un tuffo nella New York anni novanta, un disco amarcord Mutator, album postumo di Alan Vega contenente materiale registrato in quel periodo dall'ex voce dei Suicide. Otto tracce che aprono l'archivio privato di Vega per volontà della moglie Liz Lamere (già collaboratrice del marito durante le registrazioni originali) che insieme al produttore Jared Artaud danno vita ad un lavoro comunque inedito visto il nuovissimo vestito preparato in fase di produzione per i brani scelti, un ponte con il recente passato.

Il disco ha freschezza e senso anche a distanza di anni per la grande lungimiranza e sperimentale vena creativa di Vega, l'utilizzo profetico di synth e drum machine che esaltano il vocale-parlato di Alan, un viaggio intenso nell'elettronica del precursore di tanti in seguito alla sua esperienza synth-punk Suicide.

Brillanti, martellanti questi pezzi sono un perfetto mix di tutti i riferimenti, le sfumature dell'artista nato a Brooklyn, un profondo flusso introspettivo che mostra come l'eclettico Vega sapesse materializzare visioni, immagini trasportandole in musica.

Manipolatore di suoni Vega, immortala la Grande Mela, le sue influenze artistiche di metà nineties, le sue strade, rumori e ambientazioni catturate in studio e ora disponibili all'ascolto grazie al primo di altre prevedibili pubblicazioni future.