The Dolly's Legend on Mescalina!

The Dolly's Legend on Mescalina!


19/05/2020 - News di Felice

Ragazzi diteci tutto di voi, vogliamo sapere!

 

Ciao ragazzi sono Frank, cantate e chitarrista dei The Dolly’s Legend. Il progetto nasce nel 2008 come folk project chitarra-voce e armonica e, nel 2016, si sono aggiunti mia moglie Nataly al basso, Steve alla chitarra solista e Claudio alla batteria. Abbiamo tutti una bella esperienza di musica dal vivo e, cosa importante, ascoltiamo solo musica buona!  La nostra particolarità è che non eseguiamo mai cover ai nostri live, è una linea estrema ma, a mio avviso, il mondo va affrontato o con il colore bianco o con il colore nero. I compromessi servono nei casi estremi ed è sempre consigliabile usarli come piano Z, questa è la mia filosofia di vita non solo musicale.

 

Wolves' Songs è il titolo del vostro ultimo lavoro, diversi i singoli estratti ed ottimi i riscontri di pubblico e critica. Siete soddisfatti?

 

Assolutamente sì. È stato un grande lavoro in termini di tempo questo album fra registrazioni, mixaggio e cose varie ma penso che, alla fine, ne sia valsa la pena.

 

Chris Cornell è l’ispiratore di Lighthouse, il vostro nuovo singolo e clip a lui dedicato. Chi è stato Chris per voi?

 

Per me è stato colui che ha acceso la luce. È stata, ed è, una guida in ambito musicale e una continua fonte di ispirazione. Mi ricordo perfettamente il giorno in cui mio cugino, quando avevo 15 anni, mi regalò Superunknown. Sono arrivato a casa, l’ho ascoltato e sono rimasto senza parole. La cosa che successivamente mi colpì ancora di più della sua musica sono stati i testi. È stato un faro, per citare la canzone, un punto di riferimento costante. Mi dispiace solo che dopo il 18 maggio di tre anni fa non riesca ad ascoltare i suoi dischi come una volta perché mi prende molto male dal punto di vista emotivo. Gli devo solo dire un grandissimo grazie.

 

Qual è il vostro rapporto con i social: promozione artistica o “ossessione quotidiana”?

 

Sicuramente promozione artistica. Riconosco che è il mezzo più potente per una band di pubblicizzarsi al giorno d’oggi anche se è molto molto esasperato. Rispetto all’inizio, una decina di anni fa (almeno da quando mi sono iscritto), tramite Facebook i messaggi chiave, che nel caso dei musicisti sono gli eventi, arrivavano subito tant’è che nei miei live ho avuto molte più partecipazioni da quando ho cominciato ad usarlo. Adesso è un po’ come una giungla e le informazioni si perdono fra post inutili e fake news oltre al fatto della mancanza di educazione: una costante in commenti o altro. Quindi ribadisco: promozione artistica.

 

Una band italiana ed una estera che vi hanno influenzato agli esordi?

 

Più che band mi ha influenzato molto Dylan all’inizio del percorso con The Dolly’s Legend quando proponevo le mie canzoni voce-chitarra-armonica. Come band italiana ce ne sono state molte della scena underground di Bologna: un nome è Iggy & His Booze (che saluto). Da giovane ho imparato moltissimo dai live delle altre band, cosa che succede anche tuttora. Penso sia la forma di rispetto più grande per la scena musicale della città e per sé stessi andare ai concerti perché ad ogni live puoi imparare qualcosa di nuovo che non ti sarebbe mai venuto in mente studiando o suonando a casa: un tipo di suono, un trucchetto, settaggi particolari… qualsiasi cosa. È utile alla scena ed è utile a te come musicista: vincono tutti insomma.

 

Quando potremo rivedervi “on the road”?

 

Sarebbe bellissimo poterti dire una data certa ma purtroppo non ho la risposta a parte dire che appena “libereranno” la musica dal vivo ci faremo subito avanti. Capisco anche i locali se decideranno di aspettare a ripartire con la musica: è una situazione molto difficile e ognuno deve fare i conti col proprio portafoglio. Quello che posso dire è che per noi musicisti adesso è molto dura e speriamo che la situazione si sblocchi al più presto sperando almeno di avere tutti imparato qualcosa da questa lezione che ci ha dato il Covid.

 

Tre album che vorreste con voi in questo lockdown?

 

Solo tre? Difficilissimo… Uno qualsiasi di Springsteen che in questo periodo sto ascoltando moltissimo, Kentucky dei Black Stone Cherry e Songbook di Chris.

 

Grazie di aver parlato con noi ragazzi, a voi l’ultima parola in questa chiacchierata!

 

Grazie dell’intervista, ci vediamo il prima possibile live, non vediamo l’ora di riprendere a suonare e attenzione: restate sintonizzati… è cominciato il lavoro ai demo per il nuovo album. Non vi deluderemo! Grazie a tutti!