Intervista al Cantautore "Le Rose e il Deserto" in occasione del Nuovo Singolo "Un Terzo"

“Un terzo” è interamente composto da Luca Cassano ed è il singolo che anticipa l’EP “Io non sono sabbia” in uscita a fine maggio.

L’intero EP è stato arrangiato, suonato, registrato e mixato presso le Manifatture Morselli Recording di Modena.

Le rose e il deserto é il nome del progetto artistico di Luca Cassano, cantautore classe 1985, calabrese di nascita, milanese per professione. Come un Tuareg, Luca osserva le dune metropolitane alla ricerca delle poesie che spontaneamente affiorano dalle sabbie della sua immaginazione. Il testo è al centro della sua ricerca: il suo interesse è nei suoni e nelle immagini che le parole da sole, anche senza musica, sono in grado di evocare.

Abbiamo fatto 4 chiacchiere con Luca in occasione dell'uscita del Singolo e del nuovo EP previsto a fine Maggio.


1) Come ti sei avvicinato alla Musica? Da ragazzino ho studiato chitarra classica e pianoforte: una noia mortale! Sono scappato dalla musica suonata per vent'anni, finché nel 2014, in un periodo di grandi cambiamenti nella mia vita, ho ricomprato una chitarra, la mia Dolores. Da allora ho ripreso a suonare. Nel frattempo però ho sempre scritto: brevi poesie, testi più lunghi, canzoni. Diciamo che più che un musicista sono uno scrittore con la chitarra; il mio primo strumento è la penna, e quella non ho mai smesso di usarla.

2) Com'è nato Le rose e il deserto? Le rose e il deserto sono nate nel Luglio 2018. Negli anni precedenti avevo scritto canzoni e cantato ne “Il quinto piano”, un progetto molto ambizioso, fatto di quattro musicisti con gusti, desideri e stili molto diversi che però non è mai veramente partito. Quel bagaglio di esperienze, ore di prove, litigate, pomeriggi passati in saletta (insieme ad alcune canzoni scritte per Il quinto piano) mi hanno dato la spinta per partire con un progetto tutto mio, in cui mi sentissi completamente a mio agio. Negli anni ancora precedenti suonavo in un duo di cover, i “Citofonare Colombo”, che avevo formato intorno al 2014 con il mio coinquilino di allora, e con cui ho fatto le prime serate nei locali di Milano. Direi che Le rose e il deserto affondano le radici in queste esperienze e nascono per dare voce e spazio alle canzoni che nel frattempo stavano nascendo.

3) Da pochissimo è uscito il tuo nuovo singolo, come sta andando? Beh, è ancora veramente troppo presto per dirlo. Comunque stiamo già ricevendo i primi riscontri positivi, sia dalla stampa che dal pubblico.

4) Un Terzo, perché questo titolo? Un terzo è la prima canzone che ho scritto, quasi due anni fa. Ci sono molto affezionato e mi emoziona molto il pensiero che sia la mia prima pubblicazione musicale. E' la canzone con cui apro tutti i miei concenti. Dico sempre che “Un terzo” parla di piccole/grandi paure metropolitane: lo smog, la frenesia della vita in centro a Milano, la distanza dal mio amato mare. Parla delle cose che ho perso (un amico, mio padre) e delle cose che ho paura di perdere: le giornate di sole, lo slancio nel perseguire i miei sogni. Il tutto ai 35 anni, quando appunto, ho già "perso" un terzo della mia vita.

4) Avevi pensato anche a un tour? Sarebbe stato bello accompagnare l'uscita di “Un terzo” con un tour promozionale, ma vista l'attuale situazione, la cosa è ovviamente impossibile. Nella tarda primavera uscirà il mio EP d'esordio (da cui “Un terzo” è estratta). Si chiamerà “Io non sono sabbia” ed uscirà per PFMusic. Magari allora sarà possibile organizzare qualche data live, anche se non ci credo molto. Aspettiamo l'autunno e vediamo cosa succederà. Per ora godiamoci “Un terzo”.

ASCOLTA IL SINGOLO
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