Mirkoeilcane

live report

Mirkoeilcane Alcazar, Roma

15/02/2024 di Roberta Matticola

Concerto del 15/02/2024

#Mirkoeilcane#Italiana#Canzone d`autore

L'ambiente raccolto dell'Alcazar, con la sua grande palla stroboscopica che riflette in tutto il locale le sue luci, ha accolto Mirkoeilcane nella serata di giovedì 15 febbraio per la seconda data del suo tour promozionale de La musica contemporanea mi butta giù (Santeria/Audioglobe, 2023), il suo terzo disco di inediti.

Conoscevo già Mirkoeilcane (all’anagrafe Mirko Mancini) da quando mi sono imbattuta in Musicultura nel 2017, anno in cui trionfò con il brano Per fortuna. Alcuni si ricorderanno di lui al festival di Sanremo nel 2018 tra le nuove proposte con il brano Stiamo tutti bene, vincendo il Premio della Critica "Mia Martini", il premio Sergio Bardotti per il miglior testo ed il Premio PMI (music) alla musica indipendente. Inoltre, avevo già avuto modo di ascoltare un breve showcase acustico di Mirko a dicembre in occasione di “Più libri più liberi” (Fiera Nazionale della piccola e media editoria) a Roma perché ospite del programma di Rai Radio 3 “La Lingua Batte”: ciò che mi ha colpito non è stata solo la sincerità dei suoi testi ma anche la delicatezza degli arrangiamenti. Con le aspettative al massimo, ho partecipato alla tappa romana del cantautore che, sul palco del locale trasteverino, ha presentato i brani del suo repertorio, partendo dall’ultima pubblicazione sino ad arrivare a Mirkoeilcane (2015) e Secondo me (2018).

Tra gli sguardi curiosi dei partecipanti, chi appoggiato alla balconata del bar e chi seduto nell’area circostante il palco, è arrivato Il Conte Biagio (nome d’arte dell’artista Biagio Conte) cantautore deputato all’inaugurazione di questa serata. Con la sua chitarra acustica ed una piccola scritta al neon “piano bar” vicino ai suoi piedi, Biagio ha presentato nove brani del suo disco d’esordio Piano Bar: “mi dicevano tutti che avrei dovuto fare il piano bar… ed io l’ho fatto!” afferma prima di iniziare a suonare. Lo stile di Biagio coniuga pop e cantautorato, mixando testi a volte ironici ad altri più introspettivi e sentimentali; con i suoi brani ci mostra il suo punto di vista sull’amore e sulla quotidianità, offrendoci una breve ma piacevole parentesi non solo sulla sua musica ma, soprattutto, sulla sua vita.

Dopo la sua esibizione, ecco arrivare sul palco Francesco Luzzio al basso, Domenico Satomi alle tastiere, Alessandro Luccioli alla batteria e, infine, Mirkoeilcane alla chitarra e voce. Il concerto si è aperto con una lunga introduzione musicale che anticipa Non mi ricordo (brano del suo ultimo disco), seguita da Venissero a cercarmi e So’ cantautore: una canzone che gioca un po’ sugli stereotipi legati a questa figura ma che, con frasi saggiamente pungenti, lascia anche riflettere sulla concezione odierna del cantautore. Emergono alcuni dettagli sin dall’inizio dell’esibizione: oltre al simpatico disegno di Anacleto sulla tracolla della chitarra, si nota una certa sicurezza di Mirko sul palco, la sua incredibile ironia ed i suoi occhi sinceri e contenti.

Ci sono stati alcuni momenti esilaranti durante il live in cui, il cantante, ha dovuto bonariamente richiamare degli spettatori che parlavano a voce abbastanza alta: uno di questi è stato fornito dal piccolo gruppo fan che ha ricordato al cantante alcuni aneddoti di vecchie esibizioni; o ancora lo stesso pubblico cantava così forte che, su alcuni dei brani più famosi come In equilibrio, Se ne riparla a Settembre o Per fortuna hanno zittito il cantante che, annuendo soddisfatto, si è limitato a suonare. Molto intense e commoventi sono le performance di Stanno tutti bene, Per fortuna e Caro amico ti scrivo – una delicata lettera ad una persona che non c’è più – che, nella sua intensità, ha chiuso il concerto. Nel caso del primo brano, che racconta il drammatico viaggio dei migranti dagli occhi di un bambino, è stato evocato il rumore del mare con dei ciondoli che hanno caricato di drammaticità la canzone; Per fortuna invece, ha messo in risalto l’estrema attualità dei brani di Mirkoeilcane e la sua abilità di coniugare parole profonde e pungenti a melodie leggere: una canzone pubblicata nel 2017 che parla di una vita in decadenza a causa della precarietà lavorativa, alleviata dalla tecnologia.

A conclusione di concerto, in cui gli spettatori hanno avuto una visione generale di questi nove anni di carriera del cantautore che non si è sottratto ad una chiacchiera o una foto con il pubblico, si può solo confermare la bravura di Mirko la cui penna è colta, accattivante, ironica, divertente ed estremamente piacevole: nei suoi testi c’è Roma, l’amore e l’amore per la sua città descritto con frasi vere (Da qui ne è un esempio).

Un sorriso, gli occhi lucidi per la commozione ed una mano che si agita nell'aria per salutare il pubblico: è sceso così dal palco Mirkoeilcane che ha chiuso qui a Roma il suo breve tour che l'ha visto esibire sul palco del Biko a Milano lo scorso 25 gennaio. Ripete più di volte durante il concerto che “no, a Sanremo non ci vado perché io sono un cantautore!” ed i cantautori, quelli che fanno musica colta, trovano voce su altri palchi e in altri contesti. Forse è proprio per questo che la musica contemporanea lo butta giù e d’altronde, come dargli torto? Fortuna che tu, Mirko, sei l’eccezione e meriti di stare anche su palchi più grandi. Chissà, forse a Sanremo ci andrai come ospite!

 
 

 

SCALETTA

Non mi ricordo
Venissero a cercarmi
So’ cantautore
Circa una storia
Beatrice
Serie B
Gusti
Giovanni
Gesù
Il nipote di Giovanni
Stiamo tutti bene
Per fortuna
Da qui
Qui
In equilibrio
Se ne riparla a settembre
Povera me
Caro amico ti scrivo

 

Foto Roberta Matticola