Tre Allegri Ragazzi Morti

live report

Tre Allegri Ragazzi Morti Legnano (mi)

11/03/2006 di Vito Sartor

Concerto del 11/03/2006

#Tre Allegri Ragazzi Morti#Italiana#Pop

Tre Allegri Ragazzi Morti

11 marzo 2006
Jail Legnano (MI) ("gli allegri ragazzi morti canteranno e suoneranno per voi l'incredibile spettacolo della vita, l'incredibile spettacolo della muerte").

Colpiscono sempre nel segno i Tre Allegri Ragazzi Morti, con la loro arte circense di presentarsi ("Piccolo Cinema Onirico" in apertura è un appuntamento fisso), eccentrici e grandi artisti, eclettici o sognatori funamboli di una generazione che non si capacita di vivere la contemporaneità, che rifiuta di crescere e subisce tutte le epoche come un'infinita adolescenza iconizzata nei brani "Quindici anni già", "Ogni adolescenza" (che coincide con una guerra).
Il loro spettacolo è ormai canonico, rimasticato, variato in pochi passaggi, ma sempre divertente, in linea con il loro inconfondibile stile di "imporsi" (piacevolmente s'intende) e di distinguersi nella piccola schiera di gruppi più o meno meritevoli ed indipendenti: storiche le loro mascherine, mentre i lori riti liturgici, i loro sketch, la loro linea artistica e i pensieri de El Tofo sono ormai una certezza, che parte dal cuore fino a materializzarsi in immaginari tratteggi di matita su di un foglio bianco, trasformati poi in melodia sul palco.
Nonostante la postura rilassata di Toffolo in apertura del concerto, i ragazzi non concedono nemmeno un secondo per capire che lo spettacolo sta iniziando; si parte di slancio con i brani più classici come il rock sostenuto di "Abito al Limite". Davide si lancia a parlare di politica e, aiutato dalle sezioni di accordi della band, decide che è tempo di cantare quanto è "Bella Italia" seguita da "Questo è il Mondo" per invitare al voto: è un emergenza oppure il segno dei tempi oscuri che stiamo vivendo?
Comunque sia, il trio continua come sempre a svelare, attraverso una singolare banalità di gesta e figure retoriche, gli aspetti veritieri della vita: con la sobrietà delle strofe o attraverso i veli delle canzoni più emotive emotive, lancia semplici messaggi che narrano la nostra generazione, che non morde abbastanza ("Rasoio") priva di maestri o slogan, ma anche libera da aneddoti precostruiti e tendenze fasulle. Ricercare con ossessione una maturazione stilistica nei contenuti del gruppo oggi sarebbe sbagliato o forse sarebbe consigliabile andarla a trovare negli altri progetti di Davide come ci suggerisce il dialogo immaginifico che l'autore disegna parlando di Pasolini nell'ultimo libro scritto; ma questa è un'altra storia.
Il pubblico risponde bene: cantano quasi tutti a squarcia gola nella parte centrale del Jail soprattutto sui pezzi più classici come "Occhi Bassi" e "Sono Morto" anche se al giorno d'oggi il pubblico degli indie si muove a fatica tranne che per qualche retaggio "discotecaro" tradotto dai TARM con la celebre cover degli Smith "Dimmi".
Dopo esserci bevuti più di mezzo live, oltre a diverse medie di chiara, ci si trova tutto d'un fiato già ad ascoltare i brani che accompagnano verso il fatidico momento del Senor Tonto che ci regala una bellissima performance hip hop oltre che un dialogo da dementi che non fatica a portarsi a casa un discreto numero di "vaffanculo". Il tempo di recuperare stima lo avrà poi con quel gioco sonoro fatto da una sega e Theremin nel medley finale.
Comunque i TARM si sono confermati ancora una volta un gruppo sciolto che mette tranquillità, che ti fa vivere la musica con estrema serenità, divertendo ed emozionando senza andare sopra le righe, con tanta delicatezza pop. Una volta giunto alla fine del set, il trio di Pordenone infatti si unisce alle maschere sul placo come a farsi risucchiare nella propria personale dimensione fatata di carta e inchiostro: forse un giorno torneranno a portarci nuove scoperte, nuove opere, nuovi disegni e magari come da qualche tempo a questa parte anche nuovi gruppi da ascoltare. Nel frattempo: stay tuned on stage! Scaletta:
Piccolo Cinema Onirico
Si Parte
Voglio
Rasoio, Mattatoio, Pazzatoio
Ogni Adolescenza
Alice
Volo su Città
Dimmi
Dipendo da te
1994
La Pianura
15 anni
Signorina Prima Volta
Batteri
Abito al Limite della Follia
Questo è il Mondo
Bella Italia
Sono Morto
Occhi Bassi
Francesca
Fortunello
Tempesta
Per Me lo so
Comica
Rn'R dell' Idiota_Mai Come Voi