Erica Mou

interviste

Erica Mou La Leva Cantautorale degli Anni Zero

23/05/2011 di Alfonso Fanizza

#Erica Mou#Italiana#Pop Synth-pop Songwriting Indie-pop

Erica Musci, meglio conosciuta come Erica Mou, è sicuramente una delle più giovani voci femminili che hanno partecipato al progetto della Leva cantautorale degli anni Zero. Nonostante l’età, classe 1990, la cantautrice pugliese si è fatta conoscere alla scena musicale italiana, calcando palchi prestigiosi come quello del Primo Maggio, il Mei e il Premio Tenco. Esperienze fondamentali per il suo tragitto musicale e che l’hanno portata al fatidico incontro con Caterina Caselli e all’esordio per la Sugar con l’album, E’.
Mescalina: Quali sono secondo te l’esperienze che hanno contraddistinto il tuo progetto musicale? Soprattutto, anche se breve, raccontaci la tua esperienza musicale fatta finora.
***Erica Mou: Ho cominciato a studiare canto e propedeutica musicale quando avevo cinque anni, poi intorno agli undici anni ho iniziato a studiare chitarra classica facendo parte di un´orchestra giovanile. Da bambina giocavo con la mia migliore amica componendo canzoncine (per lo più contro i nostri fratelli maggiori!) e poi ho cominciato a scrivere "sul serio" a quattordici anni. Da brava adolescente ho fatto parte di una band, poi ho collaborato con un cantautore e, infine, a diciassette anni, fine del 2007, è cominciata questa avventura solista come Erica Mou. Aiutata da una etichetta pugliese, Auand Records, ho fatto tantissimissimi concorsi e concerti in tutta Italia e all´estero. Poi dopo un paio d´anni ho incontrato Caterina Caselli, incontro che non sarebbe stato possibile se non avessi fatto tutti quei concorsi, in uno dei quali avevo conosciuto Red Ronnie che le ha fatto ascoltare alcune mie canzoni. E di esperienze bellissime e fondamentali ce ne sono state davvero tante... L´Artista che Non C´era, suonare a New York, calcare il palco del Primo Maggio, partecipare alla colonna sonora di un Film in concorso a Venezia, ecc...

***Mescalina: Presentaci brevemente il tuo progetto…
***Erica Mou: Scrivo, canto e suono canzoni.

***Mescalina: Ti sarei mai aspetta questo coinvolgimento nel Progetto della Leva cantautorale? Com’è avvenuto?
***Erica Mou: E´ avvenuto grazie al MEI e al Premio Tenco. Ne sono stata davvero onorata e felice.

***Mescalina: Parlaci de La neve sul mare, contenuta nella compilation, perchè è stata scelta proprio questa canzone e di cosa parla?
***Erica Mou: Abbiamo scelto La neve sul mare perchè è una canzone che parla di tenacia, una qualità che credo sia indispensabile per i membri di questa "leva". Parla della prima volta in cui ho visto la neve a casa mia (tre anni fa!) e del fatto che fosse persino riuscita a depositarsi ostinatamente sugli scogli del mare. Inoltre è una canzone che parla di sottrazione, un concetto (e un´operazione aritmetica) che mi sta molto a cuore.

***Mescalina: Secondo te, come sta procedendo il progetto? Stai avendo già dei riscontri positivi in tal senso? Ritieni che possa essere fondamentale per il periodo musicale in cui ci troviamo?
***Erica Mou: Io sono felice. Mai del tutto, ma sono felice. A volte ho paura, ma sono felice. Stiamo avendo riscontri molto molto positivi e cominciano ad arrivare belle occasioni di suonare live in contesti interessantissimi. Se è fondamentale avere riscontri positivi? Beh... in generale nell´economia del mondo musicale odierno.. direi decisamente di no. Ma per te stesso è fondamentale. Scrivi canzoni per te ma ti siedi su un palco per gli altri. E se c´è qualcuno che apprezza la tua musica ha senso continuare a farne.

***Mescalina:Nell’ormai sterminata scena indipendente italiana, su quale giovane artista, non coinvolto nel progetto, pensi che si possa scommettere?
***Erica Mou:La scena è davvero sterminata! Mi limito a citartene due: Il Sogno e Paolo Pallante.

***Mescalina: Cosa pensi sia la canzone d´autore oggi e che rapporto hai con essa? Personalmente ti consideri una cantautrice? 
*** Erica Mou:Sì, mi considero una cantautrice. Semplicemente perchè me la suono e me la canto! E´ impossibile catalogare la musica in generi, credo serva solo per mettere in ordine i dischi tra gli scaffali dei negozi di musica. Non so cosa sia la canzone d´autore oggi e credo che La Leva cantautorale degli anni Zero sia un esempio lampante di quanto questa definizione sia vaga e varia, colma di sfumature diverse. Ma posso dirti che con la musica cantautorale e con la musica tutta... ho un ottimo rapporto, grazie!

***Mescalina: E per quanto riguarda le influenze? Nella scena italiana, ma anche al di fuori di essa, ci sono cantautrici alle quali t’ispiri maggiormente? 
***Erica Mou:Ci sono delle cantautrici che mi piacciono in modo particolare e che inevitabilmente mi ispirano, come mi ispira tutta la musica che ascolto (anche quella che non mi piace!). In particolare ti direi: Cristina Donà, Emiliana Torrini e Corinne Bailey Rae.

***Mescalina:Parlando di testi, c’è un metodo particolare che segui per la loro stesura? Come nascono i tuoi testi?
***Erica Mou: I miei testi nascono quasi sempre insieme alla musica. Lo spunto è praticamente sempre qualcosa che mi è davvero accaduta o su cui rifletto spesso. E anche quando a volte mi svincolo dalla realtà, lo faccio attraverso cose concrete e quotidiane. Cerco di badare anche molto ai suoni delle parole oltre che alle loro varie accezioni... l´italiano mi piace un sacco!

***Mescalina: A quale pubblico è principalmente indirizzata la tua musica? 
***Erica Mou: A chiunque abbia voglia di ascoltare.

***Mescalina: Nonostante la tua giovane età, suppongo che ti sia comunque posta il problema del considerare la musica come un’occupazione qualsiasi. Che mi dici al riguardo? Secondo te è possibile? 
*** Erica Mou:Ho sempre voluto fare la cantautrice. Sono fortemente convinta che la musica possa essere un lavoro. Si fatica come in qualunque altro lavoro. Non ti dà sufficienti soldi per cui vivere? E quale lavoro, se non l´ereditiere o il politico, oggi può darti questa sicurezza? Tanto vale fare un bel lavoro, che ti piace.

***Mescalina: Il tuo disco d’esordio (E’) è pubblicato dalla Sugar e si avvale sia della produzione artistica dell’islandese Valgeir Sigurðsson (già collaboratore di Bjork, ndi), sia del contributo di MaJiKer, alias Matthew Ker, che ha arrangiato il disco. Come sei arrivata a incidere per l’etichetta di Caterina Caselli? E che valore aggiunto hanno portato alle tue canzoni queste collaborazioni? In poche parole, parlaci del disco…
***Erica Mou: Ho conosciuto Caterina Caselli perchè lei aveva visto dei miei video su YouTube e un giorno mi ha telefonato per fare un´audizione armata di chitarra nel suo ufficio. Così abbiamo cominciato a collaborare e poi, per la lavorazione del disco, ho conosciuto anche Valgeir e Majiker. Loro sono riusciti a dare alle mie canzoni uno sguardo diverso, internazionale nel senso proprio del termine (Valgeir è islandese mentre Majiker è inglese ma vive in Francia), al servizio della parola senza tralasciare la componente melodica. Durante i live utilizzo una loop machine per "arrangiare" da sola le mie canzoni: loro sono partiti da questo concetto e abbiamo creato insieme un disco che si costruisce davanti alle orecchie dell´ascoltatore addizionando e sottraendo elementi. Grande importanza viene data anche alla voce come strumento, ci sono moltissimi cori e moltissimi strumenti musicali sono rimpiazzati da voci stesse. L´elettronica islandese si è fusa con la mia acustica pugliesità!