Eugenio Finardi

interviste

Eugenio Finardi Anima adulta

10/04/2006 di Maurizio Pratelli

#Eugenio Finardi#Italiana#Canzone d`autore Rock

      
  Anima adulta
      Intervista a Eugenio Finardi

Eugenio Finardi, uno dei cantautori più importanti degli anni '70, attualmente in giro per l'Italia con "Anima Blues", un progetto nato senza pretese che gli ha regalato una nuova bella stagione di musica, quella che scava a fondo e arriva alle radici.

Mescalina: Il progetto "Anima blues" ha avuto un grande successo …
Eugenio Finardi: Personalmente mi ha dato molte soddisfazioni. Da oltre vent'anni non mi capitava di essere così coinvolto.

Mescalina: Un disco nato dal cuore, tu stesso dici che il blues non si suona, si ha.
Eugenio Finardi: Sì, proprio perchè il blues è un sentimento, uno stato d'animo, con i suoi momenti di magone e di gioia.

Mescalina: Ancor prima di diventare Finardi, negli anni '60', già suonavi il blues nei club di Milano …

Eugenio Finardi: Infatti l'anomalia è stata fare il cantautore, io volevo continuare a cantare il rock in inglese.

Mescalina: Anche il disco precedente "Il silenzio e lo spirito" ha scavato alle radici della musica con brani come "Motherless Child".

Eugenio Finardi: Ho capito che il pubblico mi accettava anche uscendo dai soliti schemi, quelli vincolati da regole sempre molto distanti dalle mie idee. Pensa a Wim Wenders: nel suo film "The Soul Of a Man" ha raccontato le sue radici utilizzando proprio il blues.

Mescalina: Anche Davide Van De Sfroos si è dato al blues …
Eugenio Finardi: È un momento di grande falsità e il blues è il nocciolo dell'emotività. Conosco bene Davide e apprezzo la sua musica, tra l'altro Python Fecchio, il suo chitarrista, ha suonato anche con me.

Mescalina: Il tuo ultimo disco di canzoni italiane inedite è "Accadueo" del '98 …

Eugenio Finardi: Sì, perchè non ascolto più musica italiana, mancano progetti veri. Mi piace molto Ben Harper, soprattutto i suoi primi lavori. Anche il disco che ha fatto lo scorso anno con i Blind Boys Of Alabama è una splendida idea di affratellamento artistico.

Mescalina: I duetti però sono tanto in voga anche in Italia, tu stesso già nel 1990 nell'album "La Forza Dell'Amore" cantavi con Ivano Fossati e Ligabue.

Eugenio Finardi: A me piacciono solo se sono confronti stimolanti, scambi di idee, anche per non trovarsi da soli alle prese con un foglio bianco. In Italia c'è molto calcolo, è solo un businnes studiato a tavolino.

Mescalina: Dal tuo esordio sono passati oltre trent'anni e molte cose sono cambiate. Eppure la "tua" musica è ancora sinonimo di passione.
Eugenio Finardi: Sì, purtroppo è cosi. Nei momenti in cui non avevo stimoli, ho preferito aspettare per ritrovare l'entusiasmo indispensabile per scrivere e suonare.

Mescalina: Tu hai saputo interpretare l'amore, non solo per una donna, penso a "Mio cucciolo d'uomo" o "A mio padre", ma anche a "Come in uno specchio", in modo unico.
Eugenio Finardi: Mi fa molto piacere che tu abbia sottolineato le varie declinazioni dell'amore. Viviamo per l'amore e l'amore è tante cose insieme. Anche voglia di capire ed esplorare, la mia produzione è un sorta di diario del mio percorso.







 


Mescalina:
Nel brano "scuola" cantavi "Studia matematica ma comprati un violino", un bel concetto.
Eugenio Finardi: L'arte è importante, è un'espressione di libertà che deve trovare i propri spazi, soprattutto nel nostro cervello. Dobbiamo aiutarlo ad esprimere le sue parti oscure, apparentemente meno logiche.

Mescalina: La gente durante i concerti si aspetta sempre i tuoi successi, invece in "Anima Blues" c'è spazio solo per "Diesel".
Eugenio Finardi: Sinceramente all'inizio mi aspettavo molta più ribellione, ormai lo sanno e poi ci sono altre occasioni in cui faccio anche il mio repertorio classico.

Mescalina: Progetti futuri?
Eugenio Finardi: Ci sto lavorando, sto pensando a qualche collaborazione. Oggi faccio fatica a scrivere canzoni in italiano, vedremo.

Mescalina: È ancora sbagliato aver paura del domani ?
Eugenio Finardi: Sì, anche se il futuro è molto diverso da come lo avevamo immaginato. Ma oggi ho molta più paura del presente, di questi tempi fatti di finte realtà.

Mescalina: Ed è ancora dolce la "tua" Italia ?

Eugenio Finardi: Purtroppo no, soprattutto in questi ultini cinque anni. Anche musicalmente sta dominando un messaggio senza valori che non mi piace, quello fatuo delle discoteche.

Mescalina: E la "tua" America ?
Eugenio Finardi: Ci vado spesso ma a trovare mia madre, lì non ho amici.

Mescalina: Lei, cantante lirica, come ha "letto" la tua musica leggera e ribelle?
Eugenio Finardi: Bene, perchè c'è molta lirica nella mia musica, forse troppa.