Songs For Ulan

interviste

Songs For Ulan Stay out

06/03/2006 di Christian Verzeletti

#Songs For Ulan#Americana#Folk Lo-fi Indie

      
  Stay out
       Intervista a Songs for Ulan

Pietro De Cristofaro: non un emergente. Non il solito italiano che fa rock. E neanche un altro cantautore da solo con la chitarra. Songs for Ulan è il nome delle sue canzoni e qualcosa di più.


Mescalina: Pietro, vediamo subito di dare un luogo a questa intervista … sei a Napoli?
Pietro De Cristofaro: Sto fumando una sigaretta. A Sorrento, Napoli è qui di fronte. La sto ammirando.

Mescalina: Ulan invece è un posto della mente?

Pietro De Cristofaro: Era il nome del mio cane.

Mescalina: Visto che mi dici "era", mi sa che ormai è proprio un luogo della mente, che quindi esercita attrazione proprio per la sua distanza? Proprio perché irraggiungibile?
Pietro De Cristofaro: In un certo senso credo di sì. Ulan era il mio cane. È stata la prima volta che ho desiderato qualcosa in modo ossessivo. E l'ho perduta.

Mescalina: Nella tua musica c'è una parte che sembra voler rimanere segreta: il fatto che il tuo suono sia scarno ed acustico, con così poche concessioni, il fatto che non pubblichi per esempio i testi, che non sei uno di quelli promossi e che anzi sei ancora poco conosciuto …
Pietro De Cristofaro: Innanzi tutto è una scelta artistica, il suono, intendo dire. Circa il resto, direi piuttosto che rispecchia la mia indole più vera, attraverso le esperienze maturate negli anni, non solo musicali. Nessun segreto in particolare …

Mescalina: Insomma detta così Ulan sembra il luogo ideale per uno come te, anche per quel poco che ho potuto conoscere del tuo carattere …
Pietro De Cristofaro: Lo è.

Mescalina: Non fosse che sei napoletano …
Pietro De Cristofaro: Pigro, malinconico e un po' incazzato ...

Mescalina: E hai un'altra storia come musicista che forse preferisci tenere sepolta nel passato …
Pietro De Cristofaro: Se vuoi ne parliamo. Niente di speciale…

Mescalina: No, lasciamo stare, preferisco parlare ancora di quei posti lontani e in un certo senso anche così vicini: Neil Young, Mark Lanegan, Gun Club, Giant Sand … insomma diciamo una certa parte folk ed alternativa dell'America, quella dove ci sono più ombre che spazi aperti …
Pietro De Cristofaro: Entrambi. Certo più notte che giorno. Soprattutto storie, certe storie, ed il tono giusto per raccontarle.

Mescalina: Anche Bukowski …
Pietro De Cristofaro: Appunto.

Mescalina: E poi qualche angolo di Italia, no? Cesare Basile ha svolto un ruolo importante nei tuoi due dischi. Come vi siete incontrati?

Pietro De Cristofaro: A Milano nel '97. Avevamo lo stesso editore. Poco dopo capimmo di avere altro in comune. Gusti musicali, passioni, "piccoli disagi".





Foto di Paolo Terlizzi

Mescalina: Farò la stessa domanda a lui prossimamente: mi sembra che ci sia una linea comune nel vostro modo di fare musica …
Pietro De Cristofaro: Mi lusinghi! Cesare, in Italia, è a mio modo di vedere unico. Esempio di scrittura e gusto nelle composizioni e negli arrangiamenti. Grandi i musicisti e gli amici, anglofoni e non, con i quali ha modo di collaborare. Poi, oh, è il mio produttore …

Mescalina: Come anche con John Parish e Hugo Race, che hanno pubblicato pure loro in questo periodo …

Pietro De Cristofaro: Mi rilusinghi. Conosco Hugo tramite Cesare. Ha suonato nel mio disco, rendendomi felice. John l'ho incrociato un paio di volte. Davvero un gran signore.

Mescalina: Sul nuovo disco mi ha colpito l'intervento di Enzo Mirone all'organetto …
Pietro De Cristofaro: Enzo suona anche le chitarre, così come Fulvio Di Nocera il contrabbasso e Floro Pappalardo la batteria. L'organetto ha un suono perfetto, soprattutto se filtrato attraverso un ampli per chitarra. Ci sembrava, inoltre, la soluzione ideale all'assenza di un pianista di ruolo.

Mescalina: Tra l'altro lui fa la stessa cosa sul disco di Cesare…

Pietro De Cristofaro: Molto bene, direi …

Mescalina: Mi sembra che rispetto al primo disco ci sia da parte tua un miglioramento nell'interpretazione: c'è più peso …
Pietro De Cristofaro: Grazie. Con Cesare volevamo un suono quanto più naturale e diretto possibile. Bastardo ed intimo. Quindi poche takes, no effects ecc …

Mescalina: Anche più blues in qualche pezzo …

Pietro De Cristofaro: Si, anche più stonato!

Mescalina: Come avete registrato?
Pietro De Cristofaro: Otto tracce rigorose, parecchie riprese dal vivo, per quanto possibile, e gran resistenza alla calura estiva Catanese.

Mescalina: Allo Zen Arcade di Cesare?
Pietro De Cristofaro: Yes.

Mescalina: Quindi anche a te piacciono gli Husker Du?

Pietro De Cristofaro: "A girl who lives on heaven's hill" è stata tra le prime quattro canzoni mai suonate dal vivo!

Mescalina: Mi sa che si potrebbe organizzare un disco tributo agli Husker …
Pietro De Cristofaro: Chissà … In assoluto non amo i tributi.

Mescalina: Loro non approverebbero di sicuro e a dirla tutta i tributi fanno cagare anche a me, però amo gli Husker Du: loro si sarebbero riconosciuti bene in un testo come quello di "Somebody else do it" …
Pietro De Cristofaro: Arigrazie, davvero.

Mescalina: Le tue canzoni: "Julie" è una donna misteriosa ed idealizzata, "3 submarines" una favola … quasi delle parti segrete che metti in forma di canzone …
Pietro De Cristofaro: Non proprio. Spesso canto del distacco, molesto o gentile che sia. Mai saputo chi è Julie. "3 subs" era la favola che mio nonno Pietro mi raccontava … personalissima.

Mescalina: "Little" potrebbe essere presa ad esempio per descrivere la tua musica …

Pietro De Cristofaro: Forse. È un brano cattivo ed innocente al tempo stesso. Quindi cattivissimo.

Mescalina: Quindi il titolo del disco è uno stare fuori da incazzati, una diversità di chi non ne può più e sta altrove, in un altro luogo, lontano …

Pietro De Cristofaro: È il disco di chi ha fatto la sua scelta.

Mescalina: Siamo tornati ad Ulan?

Pietro De Cristofaro: … Beh!

Mescalina: … dall'idea che mi sono fatto, sembra un posto che esercita un'attrazione silenziosa ma forte …

Pietro De Cristofaro: Ce l'hanno la birra?!
Mescalina: Se non lo sai tu … certo che se non ce l'hanno, è dura…