Valeria Carletti

Valeria Carletti A oltranza. (Dis)avventure di una vecchia groupie


Miraggi Edizioni, collana Golem, 2023, 224 pagine, 17 euro Narrativa Italiana | Musica

26/11/2023 di Laura Bianchi
Valeria Carletti (1979) vive  a Torino ed è affetta da tetraparesi spastica dalla nascita. Laureata in Scienze internazionali e diplomatiche, è impiegata presso un'assicurazione, ma il suo vero lavoro è viaggiare per concerti. Per chi conosce il brivido dell'attesa di un live, l'ansia per ottenere i biglietti, l'eccitazione nel pianificare spostamenti, prenotazioni, incontri, questa lettura risulterà un piacevole incontro, per ritrovarsi, in tutto o in parte, nelle situazioni descritte dalla penna brillante, ironica e soprattutto autoironica (segno distintivo della vera intelligenza) di Carletti.

Ma l'autrice ha indubbiamente una marcia in più, che la fa amare da quanti lei ha avvicinato, nel corso dei decenni: l'entusiasmo contagioso per la musica, l'amore appassionato per la vita, che le fa superare gli inevitabili ostacoli frapposti tra lei e quanto desidera raggiungere, dalle barriere architettoniche alla logistica poco logica di certe location (come racconta anche nel capitolo dedicato a Sta città del calabrese Peppe Voltarelli, di cui vorrebbe vedere più concerti, ma è impossibilitata per motivi economici e pratici). Perché Carletti è un'entusiasta, e gli artisti che ha conosciuto, non solo davanti, ma anche dietro al palco, lo sanno riconoscere, perché chi è davvero sensibile sa captare i segnali di gioia di vivere, quando si palesano.

Gli incontri che Carletti ha vissuto, reali o solo attraverso i dischi, inanellano una serie impressionante e coinvolgente di artisti, da Brunori SAS, che scrive per lei una prefazione ironica e ammirata, a Samuele Bersani, di cui ci viene rivelato il suo bisogno di prendere calmanti ogni tanto, come i protagonisti della splendida En e Xanax, dai Modena City Ramblers, coraggiosi nel cantare Bella Ciao al concerto del primo maggio nonostante il veto RAI, agli Afterhours, amati da sua madre scomparsa recentemente, e "più rock di me". Tutti a comporre un'ideale playlist, densa di poesia ed energia, sincerità e profondità, arricchita da ulteriori tracce alla fine del libro, perché "sicuramente più bravi di me a diffondere bellezza".

La transenna, ammette la scrittrice, è il suo "nascondiglio preferito", il luogo dove si sente maggiormente a proprio agio, con gli amici attorno e i musicisti che ama di fronte. E dalla prospettiva della transenna dobbiamo leggere il memoir, farlo un po' anche nostro, assorbirne tutta la luce, e tenerla di scorta per i tempi bui. Anche per imparare, noi sempre così insicuri, lamentosi, pessimisti, a pensare, come scrive lei: "Nonostante tutto, amo follemente la vita". E dedicare subito dopo i versi di Appino "Il Testamento" a Marco Cappato.

Lettura leggera, ma non superficiale, e arricchente. Perché sarà anche tutta musica leggera, ma la dobbiamo imparare.