Tom Hofland Il cannibale
Carbonio Editore, Collana Cielo Stellato, 2024, Traduzione Laura Pignatti, pp 199, Euro 18 Narrativa Straniera | Romanzo
26/02/2024 di Eliana Barlocco
Tom Hofland, giovane scrittore olandese, affronta il tema dell’esubero aziendale nel suo romanzo Il Cannibale edito da Carbonio nella bella traduzione di Laura Pignatti. Un tema purtroppo sempre attuale. In una grande azienda farmaceutica in fase di ristrutturazione viene affidato a Lute, responsabile del reparto vendita e qualità, il compito di tagliatesta. Un ingrato impegno, che Lute (già in difficoltà con la sua vita personale) non sente per nulla calzante e che pertanto decide di girare a due perfetti sconosciuti incontrati casualmente.
L’orrore a questo punto si spande per il racconto. L’atmosfera cambia, diventa più cupa e la vicenda si ammanta di una realtà dove l’orrido si fa tangibile. I due tagliateste sono gentilmente spietati, assetati e affamati di vite, cacciatori che rincorrono le proprie prede. Il terrore diventa parte della quotidianità e Lute stesso lo accetta, diventando anch’egli un oggetto plasmato dalle menti infernali dei due.
Graffiante, pregno di istinto animale, il romanzo assume un aspetto quasi gotico, in cui le paure e le angosce più profonde dell’uomo riemergono in una società dove i piani si confondono. Il mondo rovesciato appare normale e l’annientamento diventa la soluzione definitiva. Oppure tutto quello che ci rimane alla fine non è che un eterno, perverso gioco, in cui, nolenti o volenti, ci imbattiamo ogni giorno della vita, e a questo punto l’Orrore diviene Ironia del Destino.