Tiberio Snaidero

Tiberio Snaidero La filosofia dei Led Zeppelin - Edonismo vitalista e volontà di potenza


Editore: Mimesis - Collana: Musica contemporanea - Anno edizione: 2018 - Pagine: 145, Brossura, 10 euro Saggi | Musica

02/02/2019 di Laura Bianchi
Del rock si può dire e scrivere tutto e il contrario di tutto: certo, però, che il rock ha fatto, e, per certi versi, fa ancora parte della storia culturale dell'umanità, dalla sua nascita fino a oggi, e bene fanno gli studiosi a farlo uscire dall'alveo di genere musicale, per spingersi oltre, nella ricerca di nessi e significati, per spingerlo fuori dall'ambito strettamente musicale, e indagarne simboli e intrecci. Bene ha fatto, quindi, anche Tiberio Snaidero, ricercatore universitario, che, esperto nel campo dell'approccio interculturale alla mediazione linguistica, ha deciso di scegliere uno dei gruppi iconici del rock non solo britannico, come esempio di un percorso filosofico, storico e ideologico di grande spessore.

La filosofia dei Led Zeppelin  - Edonismo vitalista e volontà di potenza, edito da Mimesis per la collana Musica contemporanea, non è solo un saggio musicale, anche se dalle pagine traspare una profonda passione dell'autore per la band in particolare e per il rock in generale, ma si colloca in uno spazio tutto da esplorare, intrigante e ricco di stimoli: la ricerca di intime connessioni non solo fra musica e testi, ma fra essi e uno scenario intellettuale molto ampio, che respira il filosofico Spirito del Tempo di Herder, e di questo si nutre, alimentandolo a sua volta.

Snaidero si muove, con competenza mai arida, ma vivificata dalla forza di ripetuti ascolti, distribuiti nei decenni, all'interno della produzione dei quattro musicisti Complex, beautiful, and dangerous (come sono stati presentati in un video del 2012), soffermandosi, con il rigore dell'esperto e l'arguzia di un fan smaliziato, sulle caratteristiche salienti del loro successo. La ricerca viene così suddivisa in parti ben distinte, ugualmente interessanti: Led Zeppelin e la filosofia, argomentando le relazioni della produzione del gruppo con concetti quali l'etica, l'estasi e l'estetica, da Eraclito a Deleuze (con relativa, ampia bibliografia in appendice); Le origini, dai Yardbirds a Peter Grant; I quattro Zeppelin, con un'analisi dettagliata e acuta delle diverse fisionomie di Plant, Jones, Bonham e Page; I testi, di cui Snaidero sintetizza gli ingredienti fondamentali, individuati nel blues unito allo spirito dionisiaco e alla mitopoiesi; La musica e il suono, definiti elementi alchemici di un processo costantemente in fieri; On the road, con osservazioni ficcanti sui live della band, vere e proprie esperienze transmentali; Le copertine dei dischi, naturalmente analizzate nella loro edizione in vinile; e infine, la vera e propria Filosofia dei Led Zeppelin, efficacemente articolata in elementi facilmente rintracciabili anche dal lettore, ma che, enucleati da Snaidero, illuminano il percorso artistico degli Zep di una luce nuova, e collocano la band all'interno di un clima culturale, il contemporaneo postmoderno.

Il gran sacerdote Page, secondo Snaidero, ha infatti il compito, soprattutto nei live, di risolvere la giustapposizione tipicamente postmoderna fra acustico e elettrico, spesso presente su disco, attraverso la gestione di una complessa e sempre nuova ritualità, in cui, paradossalmente, il pubblico si aspetta alcuni gesti convenzionali, ma anche la loro trasgressione; in tal modo, viene affermato il mito nel momento in cui lo si nega, celebrando l'estasi di performance live estenuanti e virtuosistiche, che spesso confinano con l'erotismo, o perfino gli si sostituiscono, per fare giungere il pubblico a quello che viene definito sublime. A questo punto, è imprescindibile conoscere il significato di volontà di potenza e dionisiaco: l'uomo di Nietzsche, che coglie la vita come perpetuo divenire, aperto alle prospettive e alle molteplici interpretazioni del mondo, libero dalle tradizioni, e che accetta la vita in tutte quelle che Snaidero definisce le necessarie dualità: sofferenza e felicità, luce e ombra, depressione ed estasi, distanza e profondità, lutto ed esultanza. Ascoltare gli Zep significa quindi tendere a una dimensione che ci liberi dai vincoli precostruiti, per raggiungere flussi di energia che danno solo gioia.

Alla fine del saggio, il lettore comprende come il solco, tracciato da quest'analisi sui Led Zeppelin, può essere percorso efficacemente, con le debite differenze, anche per altri grandi gruppi rock, quali Pink Floyd, Rolling Stones, Grateful Dead; occorre fare tesoro della lettura, e esercitarsi a ascoltare con grande attenzione i protagonisti della storia del rock, per comprendere meglio da dove veniamo, e, forse, anche dove stiamo andando.

 


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