Miljenko Jergovic

Miljenko Jergovic L`attentato


Nutrimenti, 2021, Traduzione dal croato di Ljiljana Avirovic, 185 pp, euro 18 Narrativa Straniera | Romanzo

30/05/2024 di Eliana Barlocco
Intrigante è la struttura del romanzo breve di Miljenko Jergovic dal titolo L'Attentato edito da Nutrimenti nella traduzione di Ljiljana Avirovic. L'attentato in questione è quello commesso dal giovane Gavrilo Princip, che, il 28 giugno 1914, spara all'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando. Come tutti noi abbiamo appreso dalla scuola, quell'avvenimento è miccia che da' inizio alla Prima Grande Guerra.

 

Partendo dalle figure di questi due uomini (Gavrilo e Francesco Ferdinando) Jergovic costruisce la vicenda impastando il passato col presente. Affonda le mani nella storia in maniera avida, come il panettiere le immerge in differenti farine e ne estrae, pescando qua e là, figure di letterati, di scrittori, di poeti, di comuni uomini e donne. Attraverso le pagine lievitano le vite, le sensazioni, le speranze dei giovani attentatori e ci stupiamo di come quell'avvenimento, all'apparenza così lontano, si riverberi ancora ai nostri giorni. Il passato fa incursione nel presente, mentre l'oggi assomiglia sempre più al passato. 


 

Là, nel mezzo, si erge Sarajevo. Testimone muta dei cambiamenti storici, si staglia come un enorme albero, dal cui fusto si espandono le radici. Quelle radici che si diramano ognuna cercando la propria via, appartenenti allo stesso ceppo, eppure dolorosamente mozzate: "Sarajevo si trova sommersa dallo stesso odio, forse anche piu forte di quello del 1914, con la differenza che serbi e croati in questa città non ci sono più ".

 

Un libro dove il racconto diventa storia, dove i protagonisti sono gli ideali lasciati lungo le vie della sofferenza, dove i sentimenti vengono rimpiazzati dalla crudeltà delle guerre, dove la poesia e la letteratura possono ancora insegnare a guardare al passato: "Questo libro sta nelle fondamenta di Sarajevo, in questo libro, tra l'altro, permane la memoria di una città completamente diversa, completamente sconosciuta, se vista dalla visuale odierna; una città nella quale i poeti si immedesimavano nella prospettiva degli attentatori anziché farsi imporre le prospettive dai capi religiosi e nazionali."