Miguel Angel Asturias

Miguel Angel Asturias Week-End In Guatemala


Viennepierre edizioni, Collana La Bella Brezza, traduzione di Emilia Perassi, 2004, 307 pp., euro 14 Letteratura Straniera | Romanzo

25/03/2024 di Eliana Barlocco
Il 17 giugno 1954 ha inizio l’invasione del Guatemala. Dopo duri combattimenti, saccheggi, stragi e bombardamenti aerei, il governo democratico di Jacobo Arbenz viene abbattuto. Nel 1955 Miguel Angel Asturias (Premio Nobel per la Letteratura nel 1967) comincia la stesura in Cile del suo libro Week-End in Guatemala che verrà pubblicato in Argentina nel 1956.

Il libro si compone di otto racconti di varia lunghezza che narrano il colpo di stato finanziato dagli Stati Uniti con una precisione di dettagli. Dinanzi a questo dramma, Asturias reagisce impugnando la penna per tracciare otto “relatos de la invasión”, come egli stesso li ha definiti. Filo conduttore dello scritto è appunto l’invasione.

Diversi sono i temi e i personaggi che popolano questi racconti: la caratterizzazione del sergente americano, il guatemalteco con doppia nazionalità (anche statunitese) che, di fronte alle stragi compiute dai suoi nuovi compatrioti, cerca una via al riscatto, il doppio gioco delle gerarchie dell’esercito, gli effetti della riforma agraria, l’utilizzo dei cadaveri dei fucilati per alimentare la propaganda; infine nell’ultimo racconto vi è il riscatto del popolo attraverso la figura di una piccola india che, nella tragedia, diviene il simbolo di un paese indifeso e oppresso.

Terminato nell’estate del 1955, il libro rappresenta l’urgenza da parte di Asturias di schierarsi col suo popolo: “Al Guatemala // Mia patria, viva nel sangue dei suoi studenti eroi, dei suoi contadini martiri, dei suoi lavoratori sacrificati, e del suo popolo in lotta.” La sua arte in bilico tra la fantasia e la realtà (non viene citato per nome nessun personaggio reale, ma reali sono i nomi dei luoghi geografici) diventa il mezzo per scolpire nella memoria collettiva, compito che un libro può e deve rappresentare, un momento storico. Un dramma nazionale. Storie individuali che sono la Storia di un popolo.

Perchè leggere o rileggere Week-end in Guatemala a distanza di quasi 70 anni? Perchè è un libro intenso, orribile nella crudeltà che dispiega. Perchè rileggere il passato ci aiuta a comprendere il presente e, se è vero che la Storia è sempre un passo più avanti di noi, è altrettanto vero che non dobbiamo ignorare un passato che assomiglia sempre più al tempo presente.