Massimiliano Boschini, Giacomo Cecchin, Simone Terzi, Fabio Veneri

Massimiliano Boschini, Giacomo Cecchin, Simone Terzi, Fabio Veneri La Pianura dei Portici


Editoriale Sometti, 2023, 103 pp, euro 20 Saggi | Societ�

11/08/2023 di Eliana Barlocco
Tre macrocapitoli compongono questa mappa letteraria dal titolo La pianura dei Portici - Itinerari di un incontro letterario edito da Editoriale Sometti.

Una collaborazione tra quattro narratori e un illustratore/musicante (Giuseppe Vitale), che, unendo la passione comune per un particolare architettonico cittadino, producono un interessante libro in cui “…le parole seguono il ritmo delle arcate, la punteggiatura sono le colonne e il timbro della voce è dato dal chiaroscuro del sole che si infila fra un’arcata e l’altra”.

I saggi hanno come oggetto fondamentale un elemento tipico dell’architettura in Pianura Padana: il Portico. Elemento che caratterizza diverse città e paesi, costruzione inanimata che si trasfigura fino a divenire parte vitale della città. Ad esempio, pensando ai portici di Bologna: “Si potrebbe dire che in questa città, più che altrove, più che in qualunque altra parte del mondo, i portici corrispondono a un’emozione, uno stato d’animo, forse un’indole.”

Fotografati, catturati dalle penne di differenti scrittori, attraverso le pagine di questo saggio assurgono a elemento imprescindibile della vita di ognuno di noi. Sotto le loro arcate scorre la vita quotidiana, avvengono incontri, emozioni positive o negative prendono forma, investendo gli ignari passanti.

Dalla prima pagina all’ultima, il lettore passeggia attraversando la storia della nascita del portico, imbattendosi nei vari artisti che hanno soffiato la poesia tra le arcate, scorrazza di città in città, vivendo le tracce indelebili lasciate da altri: “…sul volto le chiamano rughe, sotto i portici sono invece le tracce che gli eventi hanno lasciato tra le colonne che li sostengono, firme, crepe, scritte, colori, cartelli e adesivi su tutto.”

Collocati in modo tale da abbracciare parte del paese, i portici assumono le fattezze di una madre che non fa domande, ma accoglie qualsiasi viandante tra le proprie amorevoli braccia:“I portici hanno sempre un che di materno, perché accolgono chiunque, senza nulla chiedere in cambio.”