Kae Tempest

Kae Tempest Connessioni


edizioni e/o, 2022, 160 pagine, 16 euro, traduzione Riccardo Duranti Saggi | Musica

22/11/2022 di Eliana Barlocco
Kae Tempest, poeta e musicista, capostipite del genere musicale “spoken word”, ha vinto numerosi premi per le sue opere poetiche, narrative e musicali. Con il testo Connessioni si affaccia al mondo della saggistica. Si tratta di un lavoro che, non poteva essere diversamente, affronta il tema della ‘parola’ e di come l’utilizzo delle stesse, filtrate attraverso lo strumento personale della creatività, favorisca la connessione tra individui.

Sono un flusso di riflessioni che si sviluppano partendo dal suo essere creativa, dalle sue esperienze di condivisione della parola col pubblico e dall’effetto che il rimbombo della parola stessa genera sugli astanti. Tempest racconta della ricerca di contatto con chi la circonda e dell’importanza di trovare punti in comune. Uscire per il mondo e guardare ogni cosa che ci scorre accanto, osservare le persone con empatia. Perché “Quello che ci collega è più potente di quello che ci separa”, perché collegarsi implica superare il personale spazio esistenziale e aprirsi alla possibilità di incontrare e provare nuove emozioni. La musica e l’arte sono il mezzo per raggiungere quella connessione. La Tempest non vive fuori dal mondo, ne capisce (vista anche la sua personale storia) le contraddizioni e le difficoltà del quotidiano. Più complicato è il cammino da fare per comprendere quale sia la strada per giungere a non essere solo torpore, cercando di mantenersi in equilibrio fra l’inevitabile apatia del vivere giornaliero e la capacità di conoscere. 

La poesia ha avuto un ruolo importante nella vita di Tempest. Attraverso il connubio di parole e musica, per sua stessa ammissione, è riuscita ad uscire dal vortice oscuro in cui era finita. Ecco il compito salvifico dell’arte: indicare una via, poi resta al pubblico la scelta se seguirla o meno...“Se si pulissero le porte della percezione ogni cosa apparirebbe all’uomo come essa veramente è, infinita” (William Blake)