Jennifer Pashley

Jennifer Pashley Gli osservati


Carbonio Editore, Collana Cielo stellato, Traduzione Anna Mioni, Pagine 304, 16,50 euro Romanzo | Noir

26/07/2021 di Federico Sponza
“Kateri
Lunedi 16 ottobre
Lui l'aveva avvertita nel cuore dell'estate, quando le vampate di calore lambivano gli alberi come lingue di fuoco, che qui non succede mai nulla. Finché non si scatena di tutto. Quassù è sempre la solita storia, le aveva detto Hurt. Droga. Rapine. Violenze in famiglia. Abusi sui minori. Crudeltà sugli animali. Kateri si era fatta le ossa nel settore investigazioni a Syracuse. Ma dopo una disavventura con la legge, aveva accettato di trasferirsi a Spring Falls come parte dell'accordo di patteggiamento. Sente Hurt che la chiama per nome, prima di vederlo apparire sulla soglia. “Fisher” le dice, e poi fa capolino, con i capelli e i pantaloni umidicci per aver pedalato fino all'ufficio. “Dovresti andare a controllarmi un'attività sospetta”....”


Questo è l'incipit del secondo lavoro di Jennifer Pashley, Gli osservati, edito da Carbonio Editore, tradotto da Anna Mioni e appena uscito nelle librerie.
Kateri Fisher è una giovane investigatrice, segnata da un passato turbolento e difficile, che, per ritrovare se stessa, accetta di trasferirsi a Spring Falls, una località appartata nell'estremo Nord-Est degli Stati Uniti, a un passo dal Canada. Qui si trova a dover sbrogliare un intricato caso. In una zona appartata, ai limiti della sconfinata foresta, si trova la casa dei Jenkins, dove vivono la madre Pearl e il figlio diciannovenne Shannon. Quando Kateri si reca sul luogo dopo la richiesta di Hurt, si trova di fronte ad una scena del crimine: sangue sulle pareti, sugli armadietti, sul soffitto e una pozza per terra, con le impronte di un corpo trascinato.

Inoltre da un ripostiglio esce, stordita ma viva, Birdie, la sorellina di Shannon, di cinque anni: una bimba dai riccioli rossi di cui nessuno conosceva l'esistenza. Mai
registrata all'anagrafe, mai portata da un medico, mai iscritta a scuola, di lei sapevano solo la madre e il fratello. Il mistero poi si infittisce, quando la piccola Birdie viene rapita dall'ospedale dove era stata ricoverata per accertamenti e l'agente incaricato della sua custodia viene ritrovato morto annegato nel
bagagliaio della sua auto, spinta nelle acque della palude.

Come nel suo bellissimo romanzo d'esordio, Il Caravan, Pashley ci narra la storia in modo alternato, attraverso gli occhi dei due protagonisti principali, in questo caso Kateri e Shannon. I personaggi sono caratterizzati magistralmente, i dialoghi
sono sferzanti, il ritmo è serrato e la provincia americana più vasta e dimenticata viene raccontata con la capacità sconvolgente di mutare la sgradevolezza in grazia, la durezza in compassione, l'oscurità in redenzione.

Kateri Fisher conduce le sue indagini procedendo a tentoni, d'istinto, con una grande
capacità di prestare attenzione alle cose che agli altri sfuggono. Kateri non crede alla colpevolezza di Shannon e non crede, soprattutto, che essere poveri e non istruiti basti per essere condannati senza appello.

Pashley imbastisce così un thriller con gli elementi classici tutti al loro posto e nel contempo ipnotico e disturbante, con una prosa intensa, ad alta intensità emotiva, che, senza moralismi di sorta, mostra una società ossessionata sia dal successo sia dal fallimento.


Jennifer Pashley
È nata e vive a Syracuse (NY). I suoi racconti, apparsi su diversi giornali e riviste, sono stati pubblicati nelle raccolte States (2007) e The Conjurer (2013). Ha vinto il Red Hen Prize for Fiction e il Carve Magazine Esoteric Award for LGBT Fiction.
Di lei Carbonio Editore ha già pubblicato Il caravan (2020). Gli osservati è il primo capitolo della serie con protagonista la detective Kateri Fisher.