James Yorkston

James Yorkston Il Libro dei Gaeli


Ed. Jimenez, 2023, 298 pagine, 19,00 €; Ed. originale “The book ok Gaels”, 2022, Traduzione: Gianluca Testani Letteratura Straniera | Romanzo

09/08/2023 di Valerio Corbetta
Una pinta, un bicchiere, una poesia, il silenzio. Così Fraser McLeod cerca di dimenticare la morte della moglie, tragicamente annegata nella laguna vicino a casa sotto i suoi occhi, lasciando a lui il difficile compito di crescere due figli piccoli. Farlo da solo, per un uomo a un passo dalla depressione, nel Sud-Ovest dell’Irlanda a metà anni Settanta, tra povertà e isolamento non è quel che si dice la condizione ideale indicata da un pedagogo: ma Fraser ce la mette tutta per tenere i figli lontani dai guai, anche se è una piccola impresa anche solo mettere in fila il pranzo con la cena.

La vita della famigliola sembra prendere un’improvvisa svolta positiva, quando il padre riceve un invito da un editore dublinese a raggiungerlo nella capitale per discutere la pubblicazione della sua raccolta di poesie, quel “Il libro dei Gaeli” che dà titolo al romanzo.

Inizia così il viaggio attraverso l’Irlanda di Fraser, Joseph e Paul, raccontata dalla voce narrante del figlio maggiore, il più saggio dei tre protagonisti. Già con un comportamento e una visione delle cose da adulto, seppur non ancora adolescente, Joseph tiene legati i personaggi attraverso le mille peripezie che affrontano nello spostarsi da Creagh a Dublino. 

Sospeso tra picaresco e drammatico, il racconto di James Yorkston regala sprazzi di comicità alternati a pessimismo e qualche passaggio a vuoto, nella lentezza con cui procede inizialmente. Il ritmo poi diventa frenetico e le situazioni in cui si vengono a trovare e dalle quali devono cercare una via d’uscita i tre McLeod coinvolgono il lettore, che scorre velocemente la seconda parte del racconto alla ricerca di un finale, che da tragico si trasforma in romantico, come da tradizione irlandese di genere.

La forza dell’amore filiale si va rafforzando con il crescere delle difficoltà da superare tutti assieme, creando quel gruppo granitico che consentirà a un abbozzo di famiglia di diventare un vero tutt’uno, inscalfibile anche dai criminali, invero grotteschi, che incontreranno negli ultimi episodi del romanzo. Il tutto condito dall’umorismo, che punteggia di leggerezza una storia altrimenti troppo carica di negatività e pessimismo: specie grazie ai pensieri e alle parole dei due figli, che, liberi dalle restrizioni a cui li costringe la realtà rurale irlandese di casa, possono lungo il cammino dare sfogo al loro istinto e replicare alle battute degli adulti regalando sorrisi a chi legge.

Gradevole nella trama di base e nello sciogliere gli intrighi dei singoli accadimenti, scritto in maniera fluida pur utilizzando poco il dialogo, ricorda, per ambientazioni e qualche personaggio bordeline, il capolavoro “Una stella di nome Henry” di Roddy Doyle, stella polare del genere. Yorkston ne prende la scia e offre qua e là spunti di confronto che rendono “Il libro dei Gaeli” una lettura particolarmente accattivante.