Gianluca Crugnola

Gianluca Crugnola Now Playing the Nineties. Cronologia rock dell`ultima rivoluzione culturale


Editore isenzatregua, Collana StoricaMENTE, 2022, 292 p, , 12 euro Musica | Racconti

06/02/2023 di Laura Bianchi
La prima indecisione riguardo a Now Playing the Nineties. Cronologia rock dell'ultima rivoluzione culturale, il nuovo libro di Gianluca Crugnola, è sulla definizione di genere: che tratti di musica è indubbio (anche se, giustamente, il titolo fa presagire che, insieme alla musica, sia imprescindibile descrivere la cultura che a essa si lega), ma...poi? Non è un saggio, perché del saggio non ha la struttura argomentativa né le note a margine; non è un romanzo, perché del romanzo non ha le caratteristiche tipiche, come lo svolgimento e una trama. Non è una biografia, perché troppi sono i personaggi coinvolti, e nemmeno una raccolta di racconti; piuttosto, un diario attraverso la musica, filtrata esclusivamente da un punto di vista interno, che però prende in considerazione il rapporto dell'io narrante con gli eventi, musicali e culturali, che hanno avuto un impatto non solo sulla formazione e sull'educazione sentimentale dell'autore, bensì su tutta la sua generazione, almeno, quella più avvertita e consapevole del periodo storico in cui si stava muovendo.

Crugnola costruisce il lavoro con piglio sicuro e un deciso senso del ritmo, come se un invisibile paio di bacchette segnasse il tempo sulla batteria dei ricordi, e struttura il flusso narrativo scandendolo in giorni, o sarebbe meglio dire notti, segnate dal proprio incontro con i grandi artisti di quegli anni. Ogni anno, inoltre, è come sintetizzato da una playlist, come se fosse esistito Spotify anche a quei tempi: ed è emozionante scoprire la quantità di musica di qualità nata nel decennio, che ha lasciato un segno indelebile nella storia anche culturale dell'uomo, e ha resistito al pur inevitabile logorio e alla crescente ondata di opere autoprodotte, quasi impossibili allora.

Dal memorabile concerto di Roger Waters in Potsdamer Platz a Berlino, il 21 luglio 1990, che segnò anche musicalmente la fine della guerra fredda, alla morte di Fabrizio De André, l'11 gennaio 1999, gli anni Novanta, non ancora analizzati, sondati e sviscerati nel loro significato profondo, vengono presentati da Crugnola attraverso i suoi ricordi, intimi o pubblici, ricchi comunque di sentimenti, sensazioni, riflessioni ed emozioni, che non mancheranno di coinvolgere non solo il lettore che ha vissuto quel decennio, ma anche chi non era ancora nato, e che, forse, avrà un moto di invidia, nel seguire il racconto, ad esempio, dell'ultimo live dei Pink Floyd (Torino, The Division Bell Tour, 13 settembre 1994), o di quando i Pearl Jam erano al massimo del loro splendore (Filaforum di Assago, 13 novembre 1995), o ancora dei Nirvana al Bloom di Mezzago nel novembre 1991. 

Ma è indubbio che sia un privilegio leggere e rivivere quelle emozioni, che siano nate da un nuovo ascolto o da un live, e insieme vederle contestualizzate in precise coordinate temporali. Per questo, e per altre ragioni, potremmo coniare per il libro un nuovo genere: l'autobiografia collettiva. E ringraziare l'autore per avercela donata.