F.s. Fitzgerald

F.s. Fitzgerald I racconti dell`Esquire


Lorenzo de` Medici Press, 2023, trad. Silvia Rotondo, pagg. 159, euro 14 Letteratura Straniera | Racconti

30/11/2023 di Valeria Di Tano
Francis Scott Fitzgerald è la letteratura americana.

Impossibile non leggere Il grande Gatsby o Tenera è la notte: fanno parte della formazione sentimentale e letteraria di tutti i più grandi scrittori contemporanei e di ogni appassionato lettore. L'immagine che di lui ci restituiscono i suoi famosi romanzi è quasi leggendaria: la nuova società americana ricca, opulenta, viziata e capricciosa, gli arrivisti ingenui o scaltri, le storie d'amore costellate di drammi, omissioni, sensi di colpa e nostalgia.

Ma leggere I racconti dell'Esquire è una esperienza del tutto nuova, che mostra un Fitzgerald geniale, sperimentale, creativo e coraggioso: si tratta di una produzione fitta realizzata per la rivista americana Esquire negli Anni '30, dopo la pubblicazione dei suoi famosissimi romanzi, dopo la fortuna, la caduta, le sbornie, la malattia della moglie Zelda. C'è, in queste brevi storie, qualcosa di estremamente maturo e responsabile, ma allo stesso tempo un azzardo che solo chi è davvero grande, consapevole delle tecniche di costruzione e decostruzione di personaggi e scene, può permettersi.

Potrà sembrare sfacciato, ma qualcosa del suo modo sornione e ambiguo di raccontare una piccola storia, un dialogo, di dare corpo a un'immagine potrebbe essere confluita nel mistero angosciante e perturbante di un altro genio del calibro di Alfred Hitchcock: quel fumo leggerissimo soffiato negli occhi dei lettori (o degli spettatori) per confonderne percezioni e sorprenderli è la miccia accesa di una bomba pronta a scoppiare tra le mani di chi non sa gestirla e che invece in questi racconti fa esplodere fuochi d'artificio.

Ammaliano e divertono, niente di meno, nessuno escluso.

Fitzgerald scrive con uno stile riconoscibile: attento alle parole, prezioso e raffinato nell'uso di aggettivi e descrizioni (eccellente la traduzione premurosa e accurata di Silvia Rotondo), ma in questi racconti sceglie con una misura strategica il ritmo lento e quasi piccante con cui arrivare alla fine: quello che sorprende è la precisione chirurgica con cui il lettore è incastrato, a leggere avidamente e a trastullarsi, ancora a libro chiuso, con un vago senso di vertigine. Sono racconti brevi che durano a lungo.

Ci sono vicende d'amore, di gelosia; omicidi e morte, guerra e fantascienza (il mio pensiero è andato spesso leggendo a Fredric Brown), sarcasmo e cinismo dosati in parti equilibrate, come in un cocktail perfetto sorseggiato nella penombra di uno speakeasy.

Tutto il resto, è jazz.


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