Franco Dassisti, Michelangelo Iossa

Franco Dassisti, Michelangelo Iossa Swinging 60s - Musica, cinema, moda, arte, cultura nella Londra degli anni Sessanta


Hoepli, pp. 342, euro 32,90 Musica | Società | Saggi

23/02/2024 di Aldo Pedron

Swingin’ London o Swinging 60s è un termine ben preciso per cui si intende un insieme di tendenze che si svilupparono in Gran Bretagna (e a Londra in particolare) tra la metà e la fine degli anni '60. Esse puntavano nella direzione di un cambiamento all'insegna dell'ottimismo e dell'edonismo, e portarono a nuove creazioni nel campo della musica, della moda, della fotografia, del cinema e dell'arte. Tra i suoi elementi chiave figuravano i Beatles (artefici principali della British Invasion in ambito musicale), la minigonna di Mary Quant, modelle come Twiggy e Jean Shrimpton, la subcultura Mod, l'attivismo politico del movimento anti-nucleare e la liberazione sessuale. Alcuni dei suoi luoghi emblematici a Londra furono King's Road, Kensington e Carnaby Street.

Negli anni '60 Londra subì una metamorfosi da una oscura capitale postbellica a un lucente epicentro di stile. Le cause del fenomeno erano dovute al boom economico internazionale del secondo dopoguerra e al gran numero di giovani, dovuto al baby-boom del dopoguerra e al progressivo disgregarsi dell'impero britannico, che aveva portato numerosi giovani a riversarsi nella capitale dalle ex-colonie.

Il termine “swinging” deriva da “to Swing” ("oscillare" o "dondolare"). Veniva usato fin dai primi anni '60 per indicare qualcosa che oscilla seguendo le mode del momento.

 

Ecco allora che Swinging 60s - Musica, cinema, moda, arte e cultura nella Londra degli anni ’60, di Franco Dassisti e Michelangelo Iossa è la più avvincente, documentata e illustrata guida per scoprire (o riscoprire) un periodo leggendario nella storia della musica, dell’arte e della cultura: i favolosi anni Sessanta.

Un libro ben congegnato, ben illustrato, con foto, poster, storie affascinanti, curiosità e aneddoti. Come segnalato nel prezioso sommario, il libro si divide in 6 capitoli i cui titoli sono decisamente esplicativi. Si parte con  “Il Regno Unito e gli anni Cinquanta: il brodo primordiale da cui nascono gli Swinging Sixties”. Sangue, sudore e lacrime, i giovani arrabbiati, Winston Churchill e David Niven; “Gli anni prima della gloria” (1958-1691), ovvero George Martin, la Emi e gli studi Abbey Road. Il Mersey Beat, il mito di Amburgo e le origini della scena rock-blues inglese. Cliff Richard la risposta inglese a Elvis Presley.

Il terzo capitolo si intitola Nascono gli anni Sessanta e Londra diventa caput mundi” (1962-1965). James Bond, la Beatlesmania e ila rivalità con gli Stones, le icone del pop inglese, la British Invasion. Le sorelle Twiggy e il film “Blow-Up” simbolo della Swinging London.  La minigonna, Mary Quant e Carnaby Street.

Seguono poi   “Londra diventa Swinging. Musica, moda, arte e cinema inglesi conquistano il pianeta. Esplode 

 la generazione “mod” (1964-1966), e “La cultura psichedelica sbarca in Inghilterra" (1966-1967). Il deflagrante sbarco di Jimi Hendrix nella Swinging London cambia le carte in tavola. Allen Ginsberg a Hyde Park (1967) e i Nirvana

 inglesi, che faranno causa ai Nirvana di Seattle per il nome.

 Si conclude con “Gli ultimi tre anni del decennio diventano il culmine del fenomeno e l’inizio del declino” (1967-1970). La fine di un sogno.

 

In questo bel libro si racconta della Union Jack (la bandiera), dei Beatles di cui si parla diffusamente in vari capitoli, la Apple Records, il black cab (i mitici taxi), la linguaccia dei Rolling Stones, Elton John e David Bowie. I dieci film per capire la Swinging London, Marianne Faithfull e Mick Jagger, gli Who, i Dave Clarke Five, i Kinks, lo Spencer Davis Group di Steve Winwood, i Pink Floyd, Wayne Fontana e i Mindbenders.

Non manca la psichedelia inglese in 7 canzoni con Tomorrow Never Knows dei Beatles, She’s A Rainbow dei Rolling Stones, Season of The Witch di Donovan, Love Is All Around di The Troggs, Itchycoo Park degli Small Faces, Interstellar Overdrive dei Pink Floyd e I Feel Free dei Cream.


Sono 342 pagine che si leggono tutto d’un fiato e che riportano alla mente anni gloriosi e la capitale inglese nel suo massimo splendore. Ai due autori davvero eccelsi, Michelangelo Iossa per la musica e Franco Dassisti per il cinema, si aggiungono i contributi di Tiziana Cipelletti (l’arte), Michela Gattermayer (la moda e il costume) e il contributo speciale del compianto Matteo Guarnaccia.

Un libro ben equilibrato, curioso, assai leggibile, scorrevole e con tanti spunti, a ripercorrere e rivivere le tappe più salienti di una decade irrepetibile, nonché gli anni migliori in assoluto per la musica rock e non solo.  

 


Giornalista, scrittore e docente universitario, Michelangelo Iossa collabora da trent’anni con alcune delle più importanti testate italiane: attualmente è contributor del Corriere della Sera, del Corriere del Mezzogiorno e di altre testate del gruppo-RCS (gli Speciali del Corriere e L’Economia del Corriere, tra gli altri).

Dal 1999 è docente presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.

Tra i più autorevoli biografi italiani dei Beatles, a cui ha dedicato sette differenti volumi pubblicati tra il 2003 e il 2022, Iossa ha firmato biografie di icone della musica come Michael Jackson, Pino Daniele e Rino Gaetano e ha dedicato una specifica attenzione all’universo delle colonne sonore della saga cinematografica di James Bond. Nel corso della sua attività di giornalista, Iossa ha incontrato e intervistato centinaia di leggende della musica internazionale e italiana degli ultimi decenni. Nel 2004 ha ricevuto il Premio per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, nel 2016, il Premio Giornalismo Musicale.


Franco Dassisti è giornalista professionista, critico cinematografico e biografo musicale. Dal 1999 conduce il settimanale di cinema di Radio 24, La rosa purpurea. Più volte inviato ai principali festival cinematografici internazionali, è direttore artistico del Bardolino Film Festival e curatore della programmazione del cinema Martinitt di Milano. Biografo dei Pooh e dell’Orchestra Casadei, ha scritto l’enciclopedia sulla storia e i personaggi della musica da ballo, Ballo globale.