Francesca Mannocchi

Francesca Mannocchi Bianco e` il colore del danno


Einaudi, Collana Stile libero big, 2021, pp 207, 17 euro Attualit� | Biografie

26/12/2023 di Arianna Marsico
Devo ammettere che, prima di imbattermi in Bianco è il colore del danno, conoscevo Francesca Mannocchi esclusivamente per i suoi intensi reportage di guerra presentati a Propaganda Live. Ma, leggendo il libro, ho capito anche che quello sguardo empatico sulle sofferenze ha accompagnato da sempre la sua vita. La scoperta di avere la sclerosi multipla, arrivata poco dopo la gravidanza, lo ha solo accentuato. Empatia non significa assenza di rigore, né di severità verso se stessa e gli altri.

Bianco è il colore che evidenzia le lesioni provocate dalla malattia. Una malattia però che rimane sempre è potenziale, potrebbe creare nuove difficoltà oppure no. E che diventa un modo, per l'autrice, di ripercorrere tutta la sua storia, riannodare o sciogliere nodi, scardinare stereotipi sul rapporto con la famiglia di origine e sulla maternità. E bianco allora diventa il colore della luce della verità, non solo del danno. Perché Francesca Mannocchi racconta con assoluta sincerità le vicende della sua famiglia, a cominciare dall'amatissima nonna Rita, venuta a mancare in un hospice per malati terminali, quelli in cui i "sani" si illudono che la malattia possa fermarsi. C'è la madre, poi, che perse il padre pochi mesi dopo aver partorito, sentendosi orfana in un momento in cui avrebbe dovuto concentrarsi sull'esser madre. Il padre della giornalista, bloccato nelle sue potenzialità dai casi della vita, che dentro di sé tiene tante cose non dette. C'è il Dottore, prima datore di lavoro di nonna Rita e poi a tutti gli effetti uno di famiglia, anche senza legami di sangue.

Ci sono Alessio, suo compagno di vita, e Pietro, suo figli, che la porta a vedersi in modi diversi, che trova sempre le parole giuste per descrivere sua madre (come "benemale").

E in tutto questo c'è la storia di una donna, Francesca Mannocchi, in continua tensione per non farsi definire da un ruolo prestabilito, per mostrarci storie di guerra che rischieremmo di dimenticare, forte e fragile assieme. 



Francesca Mannocchi collabora da anni con numerose testate giornalistiche, italiane e internazionali. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Yemen, Afghanistan, Ucraina. Ha vinto numerosi premi giornalistici tra cui il Premio Ischia per il giornalismo e il Premiolino 2016. Ha diretto con il fotografo Alessio Romenzi il documentario Isis, Tomorrow presentato alla 75° Mostra internazionale del Cinema di Venezia.