Daria Cadalt

Daria Cadalt Back to Amy. La storia di Amy Winehouse


Il Castello, 2024, 272 pagine, 19 euro Musica | Biografie

15/05/2024 di Roberto Codini

Le debolezza di Amy e la forza dell’amore: ritratto intimo di un mito

“Sì, ho sensibilità e romanticismo e la mania di infilarmi in situazioni del cazzo tipica delle donne. Però ho anche un atteggiamento da uomo, alla: Fottiti, non me ne frega niente, capito?”

 

(Amy Winehouse)

 

Back to Amy. La storia di Amy Winehouse, il bel ritratto di Amy Winehouse, la cantante morta tragicamente e entrata nel mito, esce quasi in contemporanea all’ uscita di Back to Black, l’attesissimo biopic di Sam Taylor Johnson ed è il primo libro di Daria Cadalt, giornalista e traduttrice che esordisce con un libro emozionante come il film.

Nella prefazione di Luca “Zulù” Persico, il mitico frontman dei 99 Posse, si legge: “A quell’artista immensa che era diventata oggetto di scherno da parte del mondo io mi aggrappai con tutte le mie forze”.


Amy era una ragazza travagliata e sofferente, che per amore aveva sacrificato la sua vita e, nonostante la sofferenza derivante dal suo amore, era riuscita a costruire un mito, rivelando una forza e una generosità incredibili, che non a tutti erano chiare e che il bel ritratto di Daria Cadalt riesce a raccontarci esattamente come il film.

Amy passa dalla sofferenza per la separazione dei genitori a quella derivante dall’amore tormentato per Blake, che la porteranno nel tunnel della droga, ma faranno emergere anche tutta la sua forza, e il suo declino umano arriverà contemporaneamente alla nascita del suo mito: “Back to black” , appunto, “Back to Amy”.

Anche il libro, come il film, non può essere raccontato, ma va letto, riletto e goduto pagina per pagina, perché raccoglie anche le citazioni dei pensieri di Amy, mentre cresce il suo dolore insieme alla sua fama mondiale.

 

“Amo la teatralità dei pezzi dei gruppi femminili egli anni ’60…di sicuro avrei dovuto nascere in quell’epoca!”

 “Scrivo solo di cose che mi sono successe…cose delle quali non posso liberarmi sul piano personale. Per fortuna ho una certa tendenza all’autodistruzione”.


Per chi non conosce la storia di Amy, questo libro è una vera sorpresa e, proprio come il film, capace di commuovere e di emozionare e soprattutto di farci amare una grandissima donna e artista.

Se Amy avesse avuto dei figli, racconta l’autrice, forse sarebbe riuscita a spostare l’attenzione da se stessa a loro e questo forse la avrebbe salvata, perché la maternità per certi versi rende invincibili e trasforma.

Non lo sapremo mai, ma sappiamo che Amy è stata una ragazza fuori dal comune che ha saputo esprimere il suo amore e il suo dolore attraverso il suo talento.


Solo per questo vale la pena leggere il libro, vedere il film e tornare alla sua musica che non ci lascerà mai.

“Vorrei essere ricordata come una persona che non si è accontentata della musicalità a un solo livello…ho molto tempo davanti per farlo ed è una prospettiva emozionante. Ho davanti anni di musica…” scriveva in un suo appunto.

Purtroppo non ha avuto davanti tutti questi anni, ma nonostante tutto è entrata nel mito e nei nostri cuori.