Claudio Trotta

Claudio Trotta No Pasta No Show


204 pagine. 2017 Mondadori Electa Euro 19,90 Biografie | Musica

01/01/2018 di Marcello Matranga
Claudio Trotta ha voluto pubblicare questa autobiografia per festeggiare, e celebrare (perchè no?) i suoi primi quarant’anni di carriera nel mondo della musica dal vivo. No Pasta No Show è i un libro dove non solo si parla di musica e dei concerti che Trotta ha organizzato nel corso della sua attività, passando tra le varie epoche, attraversate dalle storie raccontate da Trotta stesso. Ecco quindi scorrere la Milano degli anni ’70, gli inizi a Canale 96, non dimenticando di citare e ricordare i personaggi, i colleghi che lo hanno portato ad essere quello che Claudio è divenuto oggi. Una sorta di percorso, una carriera iniziata con una lezione subita da John Martyn che, era il 1979, diede un pugno a Trotta per il disappunto causato dallo squallido (per ammissione dello stesso Claudio) hotel nel quale l'artista avrebbe dovuto soggiornare.

E Trotta ricorda come quella sia stata una delle prime e fondamentali lezioni apprese, facendone tesoro in seguito, imparando a curare ogni dettaglio scrupolosamente e con la massima attenzione. Eppure quella violenta reazione, cui seguirono le scuse di Martyn, fece nascere una grande amicizia tra i due. La cura, la dedizione che hanno permesso a Trotta di organizzare i concerti di Bruce Springsteen, che viaggia insieme ai ricordi della passeggiate notturne per Milano, fra ristoranti (e lo stupore dei presenti) e le gelaterie. Bello vedere come anche gli insucessi commerciali, come Sonoria nel 1994 con un numero di presenza imbarazzante per gli artisti previsti in cartellone, siano stati stimoli a non demordere, portandolo a ricevere poi riconoscimenti anche all'estero dai suoi colleghi.

Personalmente, anche per averlo vissuto da spettatore, il momento più toccante arriva parlando del concerto di Ry Cooder il 4 Maggio 1982. Un set rimasto leggendario in un Rolling Stone straboccante di pubblico, con Cooder e la sua fantastica band di allora, impegnati a lasciare il segno con uno dei concerti più belli ed emozionanti che abbia mai visto, dove tutto funzionò alla perfezione. Ma è tutto il libro che si lascia gustare, con una lettura veloce e divertente, che s'interrompe solo quando il flusso dei ricordi avvolge il lettore che, magari proprio a quel concerto era stato. Claudio è sufficientemente scanzonato per raccontare i vari episodi con il giusto piglio, mettendo però in risalto l'impegno, il duro lavoro svolto, ed il fondamentale amore per la Bellezza perchè come scrive Trotta nel suo libro: "Credo nella Bellezza e nel contagioso benessere che scaturisce da essa. Ecco cosa voglio continuare a fare da grande. Voglio contagiare ed essere contagiato dalla Bellezza, voglio sostenerla e promuoverla". 

Una dichiarazione d'intenti che non lascia dubbi sul personaggio e sul lavoro svolto. Lavoro al quale, tutti noi che di musica viviamo (come passione e ragion di vita) possiamo solo dire grazie!. Libro decisamente consigliato a tutti.