Chibundu Onuzo Benvenuti a Lagos
Fandango Libri, 2021, 334 pp., euro 22 Narrativa Straniera | Romanzo
18/06/2021 di Eliana Barlocco
Chike e Yemi, due militari, scappano, disertando, dinanzi alla loro incapacità di sopportare lo sterminio di civili perpetrato sul delta del Niger. Sul loro cammino incontrano Fineboy, combattente in un gruppo di ribelli, che sogna una vita da DJ; Isoke, una ragazzina che viene salvata da uno stupro, e infine Oma, che fugge da un marito violento. Si forma così una famiglia, non unita da legami di sangue, ma dalle connessioni che la vita spesso offre. In una Lagos caotica, confusa, oscura, questa anomala famiglia cerca di trovare modi per sopravvivere. Si arrangia al meglio delle proprie possibilità, scontrandosi con una società in cui la separazione tra bene e male è così fievole che i confini si confondono; niente è bianco o nero, ma tutto si amalgama, creando una infinita varietà di grigi. A Lagos graviteranno intorno al gruppo altri due personaggi, anch’essi in cammino verso la verità che mai appare nelle sue fattezze originali.
Questo moto collettivo verso altri spazi si tramuta in una fuga, sia letteralmente sia metaforicamente. Letteralmente, perché allontanarsi diviene quasi l’unico modo per rimanere vivi, e metaforicamente, perché il pentagramma diviene la raffigurazione delle loro vite. Ogni personaggio è una riga, ma al contempo è anche nota, che si innesta e supporta la melodia della storia e della loro stessa esistenza.
Chibundu, come una burattinaia, tira le fila dettando il tempo e facendo danzare il gruppo, nella parte conclusiva, sulle note di “Water No Get Enemy” di Fela Kuti. In questa fuga collettiva i sette personaggi vanno a comporre una melodia sul pentagramma della vita, che li porterà ad imboccare strade diverse, abbracciando anche in parte le loro speranze, i loro sogni e nuove possibilità di riscatto.