Carla Boroni

Carla Boroni Per un`ecologia della letteratura italiana contemporanea


Grammaro` Edizioni, 2024, 406 pagine, 21 euro Saggi | Letteratura | Classici

17/03/2024 di Laura Bianchi
Chissà a quanti di noi, leggendo il titolo del volume di Carla BoroniPer un'ecologia della letteratura italiana contemporanea, edito da Grammaròsaranno venute in mente lunghe lezioni dei nostri professori del liceo, molti dei quali, forse, leggevano appunti sempre uguali negli anni, o alcuni dei quali, forse, si limitavano a commentare i testi senza avvicinare i propri alunni alla loro lettura diretta e comparata.

Invece l'operazione compiuta dall'autrice è molto diversa dagli stereotipi comuni, poiché, per esplicita sua dichiarazione, "l'ecologia studia le relazioni tra gli organismi viventi (inclusi gli esseri umani) e il loro ambiente", ma il concetto di "inquinamento" deve essere esteso anche alla letteratura; quindi, è possibile parlare di "inquinamento letterario", anche nel senso di influsso, nei rapporti tra scrittori e l'ambiente culturale in cui si sono mossi.

In questo senso, non stupisce affatto che, in un ambito didattico - ma si potrebbe definire divulgativo in senso lato -, compaia la citazione di Via Del Campo di Fabrizio De André, definita "più suggestiva delle pagine sui carrugi di Genova del romanzo La bocca di lupo, scritto da Remigio Zena sulla fine dell'Ottocento". Né che la prima parte della trattazione si concluda con una citazione del suo "poeta - cantautore preferito Paolo Conte (...non scordando certo Francesco De Gregori, Vinicio Capossela, Francesco Guccini): Tutto è un viaggio e allora 'Prendi il primo pullman e via / tutto il resto è già poesia...' ".

Nella prima parte, infatti, Boroni affronta la tematica dei rapporti della letteratura italiana novecentesca con le influenze degli ambienti con cui i suoi autori interagivano. Non si pensi però che questa venga analizzata in modo teorico; fedele all'approccio migliore, ossia all'interpretazione diretta del testo, l'autrice propone gli esempi a suo parere più significativi per sviscerare il tema. In una sorta di antologia ragionata, leggiamo - o rileggiamo - I pastori di D'Annunzio, la splendida A Cesena di Moretti, i sempreverdi futuristi, e ancora Saba, Pasolini, Pagliarani, fino a un'interessante sezione sulla poesia dialettale, per giungere all'epoca dei mass media.

Inoltre, nella seconda parte, ci si può addentrare in alcune relazioni molto importanti, anche se forse poco considerate, tra letteratura e disabilità, sport, paesaggio urbano, linguaggio infantile, famiglia. Il tutto è corredato da precisi riferimenti ai testi, per un viaggio nello spazio e nel tempo avvincente e animato da un coerente filo logico e critico. 

Nessun appunto preconfezionato; nessuna lunga disquisizione copiata dalle pagine di altri critici, insomma; invece, una letteratura viva, comparata, dinamica, ecologica. Una lettura illuminante.

 

Carla Boroni: Laureata in Pedagogia all'Università Cattolica di Brescia e in lettere all'Università La Sapienza di Roma, è professore associato alla cattedra di Letteratura italiana contemporanea (Scienze della formazione) presso l'Università Cattolica di Brescia. Ha pubblicato articoli per riviste di critica letteraria e diversi libri tra i quali, per Grammarò, nella collana Maestri e altre storie diretta con Francesco De Nicola, sono usciti Letteratura fra i banchi di scuola (2018); Figure bresciane nella letteratura tra Otto e Novecento (2019); Le nostre Favole (2020); Lo sguardo di Ungaretti. Visività e influenza dell'arte nella poesia ungarettiana (2021).