Riesce un luogo comune come quello del conte Dracula ad ammaliare ancora?
Per la serie "ecco a voi la scoperta dell'acqua calda" diciamo subito che Dracula un po' una scoperta lo è perché tutti conosciamo un poco la storia di Dracula -conte e soprattutto vampiro- tutti abbiamo visto almeno un paio di film vampireschi e la storiella del paletto di legno e delle pallottole d'argento non ha segreti, eppure.... Eppure, nonostante ci sembri di conoscere già tutto sui vampiri in generale e sul conte Dracula in particolare, il romanzo di Stoker ci lascia un po' stupefatti proprio perché, in fondo, è abbastanza avvincente. Nonostante rimanga un romanzo gotico (il modo ottocentesco di scrivere thriller) e la psicanalisi non si fosse ancora affacciata a spiegare che il male può essere dentro di noi e non necessariamente provenire da un essere malefico, anche chi non ama i libri vecchi può riconoscere che si tratta di un racconto dinamico il quale, senza dilungarsi in minuziose elencazioni di parti anatomciche tagliate, seghettate, squartate o quant'altro, risulta piuttosto suggestivo. Inoltre, se Stoker ha creato una figura di malvagio che è diventato un archetipo, è entrato nel senso comune e la cui fama dura tutt'ora, una certa forza e originalità gliela riconosciamo senz'altro, anche perché sicuramente la figura di Dracula rimane una delle personificazioni del male più affascinanti ed eleganti.