Beppe Carletti, Gianluca Morozzi

Beppe Carletti, Gianluca Morozzi Una voglia di ballare che faceva luce - Il romanzo di noi Nomadi


I libri della Salamandra extra +, n. 21, 2023, pp. 240, € 17,90 Musica | Biografie | Società

06/02/2024 di Valerio Corbetta

In poco meno di 250 pagine non ci puoi mettere 60 anni di attività, decine di pubblicazioni, centinaia di aneddoti, migliaia di concerti, milioni di chilometri in giro per l’Italia e per il mondo. Eppure Beppe Carletti e Gianluca Morozzi sono riusciti a condensare in questa biografia, Una voglia di ballare che faceva luce - Il romanzo di noi Nomadi, la storia del gruppo più longevo in Italia. Più di loro (un anno) solo la leggenda dei Rolling Stones a cui Beppe lancia la sfida nell’ultimo capitolo: “Magari Mick Jagger andrà in pensione e li supereremo”.

Accadrà o meno, di sicuro i Nomadi sono sopravvissuti a tante di quelle peripezie, cambi di formazione, lutti, tradimenti, gufate che ritrovarli ancora sui palchi in ogni dove è un segno di propensione all’eternità che andrà oltre l’eventuale record mondiale di longevità. Il libro, il cui titolo è la diretta derivazione di una frase di Francesco Guccini, è scritto in prima persona dal tastierista storico, fondatore e unico elemento rimasto del gruppo originale che nel

1963 girava le balere attorno a Modena e sognava di entrare nel luccicante mondo della musica leggera.


È un viaggio piacevolissimo, fatto di capitoli brevi e incisivi, in cui le vicende personali si intrecciano con quelle della Storia con la “S” maiuscola, dove i personaggi che hanno incrociato la loro strada con quella della band emiliana vengono raccontati senza filtri, dicendo pane al pane e vino al vino, in pieno stile racconto-verità. Perché con i Nomadi – e chi li segue da decenni lo sa benissimo - è sempre stato così: nessuna falsità nei confronti del pubblico e di conseguenza massima rigidità nei confronti di chi prova a mettersi di traverso nel rapporto unico e indistruttibile col popolo che ancora oggi affolla i loro concerti.


Carletti non ha problemi a fare nomi e cognomi di chi ha provato a metter loro i bastoni tra le ruote: severo e tranchant con gli “anti-Nomadi” quanto dolce e generoso con chi condivide le idee e il modo di intendere non solo la musica, ma soprattutto la vita. Gli aneddoti sono innumerevoli e servono a rafforzare la convinzione che l’esser passati attraverso sei decenni di storia ha ovviamente cambiato i componenti del gruppo ma non la filosofia che sta alla base del loro successo e del piacere che continuano a provare ogni volta che salgono sul palco, che sia a una manifestazione con migliaia di persone o a un evento in cui si possono distinguere le singole facce di chi sta in platea.


E allora, a tal proposito, un aneddoto lo aggiungo anch’io: nella seconda metà gli anni 80 sono al “Pianella” di Cucciago per vedere un loro live. Purtroppo il palazzetto alle 21,00 è praticamente deserto, saremo qualche decina di presenti seduti sotto il palco in attesa, temendo salti l’evento. Invece dal backstage spunta Augusto che si avvicina e dice: “Ragazzi, non si annulla niente. Ci spiace per chi ha organizzato il tutto e vedremo come fare per il cachet, ma non è quello il problema. Non è giusto che voi siate venuti per noi e torniate a casa senza averci visto: noi suoniamo lo stesso. Fate una lista dei pezzi che volete e ve li facciamo”. Vien fuori un concerto breve, intimo e meraviglioso. Poi si va tutti insieme a mangiare qualcosa. Ecco, i Nomadi erano, sono e saranno questo.

“Ma che film la vita…”




Beppe Carletti

(Novi di Modena, 1946) è Nomade da sessant’anni. A nove comincia a suonare la fisarmonica, il suo primo strumento. Nel 1963, l’incontro con Augusto Daolio e l’inizio dell’avventura dei Nomadi, fino a oggi. Affianca all’attività musicale l’impegno umanitario, la raccolta fondi e i numerosi viaggi nelle aree critiche del mondo, come ambasciatore di Pace e Solidarietà. Nel 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo ha nominato Cavaliere della Repubblica.


Gianluca Morozzi

è nato a Bologna nel 1971. Ha esordito nel 2001 con Despero , al quale hanno fatto seguito quaranta romanzi e più di duecentocinquanta racconti. Tra le sue uscite Blackout (dal quale è stato tratto il film omonimo), L’era del porco , Cicatrici (finalista al premio Scerbanenco), Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen , (Menzione Speciale al Premio Nabokov), Dracula ed io, Prisma. Il suo ultimo romanzo è Il libraio innamorato .