
Arkadij E Boris Strugackij L`albergo dell`alpinista morto
Carbonio Editore, traduzione di Daniela Liberti, 2022, pp.240, euro 16,50 Narrativa Straniera | Giallo
14/07/2022 di Eliana Barlocco
Fin qui sembrerebbe tutto rientrare nello schema classico del genere: un gruppo di clienti, un posto isolato, una specie di detective. Ma gli Strugackij sparigliano le carte e, partendo dai difetti del genere giallo, ben evidenziati nella postfazione di Boris, ossia: “inconsistenza del movente criminale...e...l’inevitabilità di una parte esplicativa noiosa”, la narrazione vira verso altri porti, creando un effetto spiazzante e al tempo stesso perfetto per le “papille gustative” del lettore. Immaginate di giocare a Machiavelli con gli Strugackij, e ad ogni mano, mentre voi continuate a pescare carte senza riuscire a combinare neanche un tris di due, loro proseguono pagina dopo pagina a calare scale e tris, rimescolando tra loro in mille combinazioni le carte che vi hanno mostrato, fino a un completo ribaltamento del genere, giungendo a incastonare il vostro giallo in una cornice fantastica. E voi, quasi storditi da una tale abilità, rimarrete ad osservare ammirati quel tavolo da gioco.
Eppure, il risultato ottenuto non fu abbastanza soddisfacente per i nostri amati fratelli. Sempre nella postfazione, si narra anche della genesi del romanzo, con la stessa caustica ironia di cui è imbevuto il racconto, dei passaggi tra i vari redattori per poterlo pubblicare e delle inevitabili riscritture. Ma a tutto ciò gli Stugackij avevano fatto il callo: “Prendete e Mangiate!....l’esperimento fallito di scrittori di fantascienza professionisti, che avevano tentato di scrivere un giallo di tipo nuovo.”
Ecco: personalmente, di tali esperimenti falliti sono ghiotta!