Thea Sharrock

Drammatico

Thea Sharrock Cattiverie a domicilio


2024 » RECENSIONE | Drammatico | Commedia
Con Olivia Colman, Jessie Buckley, Anjana Vasan, Timothy Spall



06/05/2024 di Roberto Codini
C’è posta per noi: l’incredibile storia delle lettere malvagie

Avete presente le lettere di Il mio passato è un fiume malvagio di William Burroughs? Ecco, lui si rivolgeva prima di tutto a se stesso e ad alcuni miti americani; Wicked Little Letters - Cattiverie a domicilioè invece ambientato a Littlehampton, un paesino inglese nel West Sussex, nel 1922, e le lettere malvagie sono destinate a signore borghesi e benpensanti e ai loro familiari.

Le protagoniste, quasi tutte donne, riescono a divertirci con momenti davvero esilaranti, con dialoghi scurrili, che sembrano inusuali per l'epoca, ma il bello è che il film è tratto da una storia vera.

La regista Thea Sharrock, si affida alla bravura delle due protagoniste, Olivia Colman e Jessie Buckley, davvero straordinarie, unitamente alla singaporiana Anjana Vasan, che interpreta la parte di una poliziotta la cui solidarietà con l'indagata sarà decisiva nella soluzione del mistero.

Edith (Olivia Colman) è una una donna del luogo timida e vittima di un padre autoritario (interpretato da Timothy Spall) e Rose (Jessie Buckley) è la sua vicina di casa, che, a differenza di Edith, è una immigrata irlandese dal carattere ribelle, che vive con la piccola figlia e con un uomo afro americano, certamente non il padre della bambina.

Quando Edith e altre concittadine iniziano a ricevere misteriose lettere dal contenuto osceno, i sospetti ricadono su Rose, che viene arrestata e rischia così di perdere la custodia della figlia. A indagare sul caso c’è anche l’agente Gladys Moss (la bravissima Anjana Vasan), che non teme il maschilismo dei suoi colleghi uomini e che sarà determinante per portare a galla la verità.

Il film di Sharrock è tutto al femminile e, dietro alla straordinaria interpretazione delle protagoniste (comprese alcune vecchiette del luogo), nasconde la ribellione delle “suffragette”, le attiviste che hanno combattuto per ottenere il diritto di voto alle donne. Paola Cortellesi, fresca di premio ai David, avrà certamente apprezzato.

Il film, che ha avuto un grande successo al box office in Gran Bretagna, dove è stato visto da circa un milione di spettatori in sole tre settimane di programmazione, sta avendo un grande successo anche in Italia.

Wicked Little Letters è infatti un’opera cinematografica (ma potrebbe essere anche teatrale) intelligente, drammatica, ma anche divertente (a tratti esilarante), nella quale la volgarità espressa nelle lettere oscene è in realtà il frutto di anni di oppressione maschile.

Ovviamente non è possibile svelare il mistero, ma bisogna assolutamente correre in sala e godersi questo gioiello di recitazione e di regia, che farà divertire e riflettere lo spettatore, lasciandolo con una rinnovata consapevolezza, la stessa che emerge dal film di Cortellesi: quando le donne sono solidali, non ce n’è per nessuno.

Forse non è un caso che alcuni dei lavori più interessanti degli ultimi tempi provengano da donne. Il cinema, come l’arte in generale, non può che trarne un grande beneficio. E speriamo che questa ondata sia inarrestabile e che serva finalmente a ristabilire un equilibrio effettivo e non solo artistico. Questa è una storia vera e mai raccontata, ma molte altre ce ne sono, che devono essere assolutamente raccontate.