Sophie Hyde

Drammatico

Sophie Hyde Il piacere è tutto mio


2022 » RECENSIONE | Drammatico | Commedia
Con Emma Thompson, Daryl McCormack, Isabella Laughland



02/03/2022 di Gio Mentasti
È troppo facile limitarsi a pubblicare una foto del corpo di una giovane modella dai fianchi morbidi e definirla #bodypositivity; parlare di piacere femminile attraverso post sui social media con grafiche multicolori e frasi divertenti; essere a favore della legalizzazione del sex work, ma usare "putt*na" come un insulto. È troppo facile dire di volere normalizzare dei comportamenti parlando di questi con insistenza, e innalzando a idoli e fonte di ispirazione coloro che scelgono di mostrarsi per come sono, senza filtri ed etichette. Non si riesce, o forse non si vuole nemmeno in partenza, indagare in modo più profondo la sessualità femminile, le infinite sfaccettature e molteplicità dei corpi, dei desideri, dell’intimità, perché, per farlo, sarebbe necessario mettere in discussione un sistema, quello patriarcale, fondato sul male gaze, che ha da sempre considerato questi aspetti attraverso la prospettiva maschile.

Ribaltare la narrazione è difficile, ma necessario.

Dal dialogo incessante dei due protagonisti di Buona fortuna, Leo Grande, confinati interamente in una camera d'albergo, tanto claustrofobica quanto liberatoria, emergono tutte le fragilità e le aspettative relative alla loro sfera sessuale che da sempre le donne portano con sé.

Nancy (Emma Thompson), una vedova di cinquantacinque anni, in tutta la vita ha avuto rapporti insoddisfacenti con un solo uomo, suo marito, e nel tempo è arrivata a considerare il proprio piacere un mito irrealizzabile. Però, più che la rassegnazione poté la speranza. Questa speranza ha un nome, anzi, un nome d'arte, quello di Leo Grande (Daryl McCormack), un giovane e affascinante sex worker. Nel corso dei loro incontri, entrambi dovranno spogliarsi innanzitutto dei propri pregiudizi e dei tabù sociali, in modo da raggiungere un livello di autostima e di conoscenza di sé tale da potersi, finalmente, amare.

Sophie Hyde dirige la sintonia fra la leggendaria Emma Thompson e il carismatico Daryl McCormack in modo delicato e rispettoso, soprattutto nelle scene più intime, lavorando  con Katy Brand su una sceneggiatura esente da voyeurismo, che alterna momenti di dissacrante ironia a profonde introspezioni nell’animo dei personaggi. Il climax finale, sia fisico sia narrativo, è un inno alla liberazione e alla consapevolezza. È facile infatti costruire un’apparenza per compiacere un partner, ma è solo attraverso l’amore verso se stessi che ci si può completamente realizzare. Ciò che non è facile, invece, è mostrare un tipo di corpo che, nello specifico del mezzo cinematografico, raramente è stato rappresentato prima.

È colpevolizzare gli uomini per sessualizzare le ragazze, invece di denigrarle per indossare una gonna corta, ed è anche battersi affinché il sex work sia trattato con la dignità di qualsiasi altra professione, quando questo nasce come desiderio della persona che lo svolge.

È mostrarsi nuda davanti a uno specchio e sorridere al proprio corpo per com'è: straordinario, perché autentico, perché nostro.

Good Luck to You, Leo Grande non è un capolavoro, ma è un film che mancava: il Sundance Festival e la Berlinale l'hanno capito. Speriamo che arrivi presto nelle sale.