Sam Esmail

Thriller

Sam Esmail Il mondo dietro di te


2023 » RECENSIONE | Thriller | Drammatico
Con Julia Roberts, Ethan Hawke, Mahershala Ali, Myha’la Herrold, Kevin Bacon



01/01/2024 di Roberto Codini
Il mondo prima di Internet e l’Apocalisse politica

Da un best - seller di Rumaan Alam, Sam Esmail (autore della bella serie tv “Mr Robot”, interpretata da Rami Malek) crea con Il mondo dietro di te un thriller apocalittico, prodotto da Netflix e con i coniugi Obama tra i produttori esecutivi, affidandosi ad un cast di altissimo livello: Julia Roberts, Ethan Hawke, Mahershala Ali e Kevin bacon, in un ruolo minore, ma decisivo.

Amanda (Julia Roberts), è una pubblicitaria stressata e sempre più misantropa (“Io odio la gente!”) che convince il marito Clay (Ethan Hawke) a prendersi una piccola vacanza al mare, lontano da New York, insieme ai due figli adolescenti, Archie e Rose, scegliendo una bella villa al mare. Tutto sembra filare liscio, fino a quando i sistemi elettronici si disconnettono, cellulare e tv non funzionano più, e, in una notte di black out, suonano alla loro porta due persone, un uomo afro americano e sua figlia, che dicono di essere i proprietari della casa e che chiedono di fermarsi per una notte, non potendo fare rientro in città.

La situazione si fa angosciante e misteriosa. Amanda non vuole ospitarli, mentre Clay decide di accoglierli, sistemandoli nel piano inferiore, in attesa della soluzione del black out. Nel frattempo, alcune navi si arenano a riva, due aerei precipitano nel mare e una serie di auto senza autista (il riferimento alla Tesla di Elon Musk è evidente) si schiantano una contro l’altra sulla strada.

I mezzi di informazione sono disattivati e funzionano a momenti, mentre si diffonde la notizia di un misterioso “cyber-attacco” non si sa a opera di chi. Gli animali sembrano impazziti e un branco di cervi arriva nel giardino della villa. Gli abitanti dell’isola sono disconnessi e tenuti all’oscuro da tutto, mentre tempeste, inondazioni e misteriose malattie si diffondono. Rose, la figlia della coppia, vuole vedere la serie “Friends” sul suo tablet, ma non può, perché non c’è connessione, mentre gli altri non possono né navigare né telefonare.

L’inizio di questo sconvolgente film sembra richiamare i film apocalittici di M. Night Shyamalan o il Jordan Peele di “Us”, ma questa volta l’imminente fine del mondo non è frutto dei cambiamenti climatici o di un asteroide impazzito e diretto sulla terra, ma è una scelta politica. Qualcuno ha attaccato i sistemi di comunicazione, qualcuno sta spegnendo la luce. La vita prima di Internet non c’è più. Gli esseri umani senza connessione non sono più tali e non possono sopravvivere. Qui siamo lontani dall’asteroide di Cavani, che sconvolge (solo in apparenza) gli occupanti borghesi del villone di Sabaudia. La minaccia viene dal governo. Non un governo particolare, bensì quello della Rete e dell’algoritmo, del post-umano, che non sta preparando il mondo dei robot, ma sta tentando di perpetuare se stesso. Inutile opporsi, inutile resistere.

Nella saga di Star Trek c’erano i Borg: “Noi siamo i Borg e voi sarete assimilati”. Qui il nemico è invisibile, il mondo sottosopra non è quello metafisico di “Stranger Things”, ma quello fisico dei tecnocrati golpisti. Non si può riavviare il sistema, ormai è troppo tardi. Il mondo sta per finire, l’apocalisse è politica, il mondo non finirà, ma sarà sostituito.

Philip K. Dick scriveva: “se questo mondo vi sembra brutto, dovreste vedere gli altri”. Ma il mondo dietro di te non si vede e il Truman Show nel quale viviamo sta per finire. “Friends”, la bella serie tv degli anni’90, si può ancora vedere con un DVD. Ma non ci sono più amici. Woody Allen diceva che qualcuno ci osserva da lassù: è il governo. Aveva ragione.

“Il mondo dietro di te”, tra i film apocalittici usciti negli ultimi anni e nel post-pandemia, è uno dei più inquietanti e sconvolgenti, anche perché, a differenza degli altri, è assolutamente realistico.

Battiato cantava “Il giorno della fine non ti servirà l’inglese”; ma neanche un cellulare.