Ridley Scott Il Gladiatore II
2024 » RECENSIONE | Storico | Azione
Con Paul Mescal, Pedro Pascal, Connie Nielsen e Denzel Washington
24/11/2024 di Roberto Codini
A distanza di più di venti anni dal film che gli valse 5 premi Oscar e consacrò Russell Crowe come Il Gladiatore, Ridley Scott, reduce dal biopic su Napoleone interpretato da Joaquin Phoenix (recensito qui), che ne Il Gladiatore interpretava Commodo, realizza Il Gladiatore II, che a nostro avviso è uno dei migliori sequel di sempre.
Scott ci riporta nella Roma di Massimo Decimo Meridio, molti anni dopo l’assassinio di Marco Aurelio e dall’eroica morte del leggendario gladiatore Maximus. Quello che si può dire, per non spoilerare e rovinare la sorpresa agli spettatori, perché le sorprese non mancano, è che il film, nonostante la tiepida accoglienza di una parte della critica, è innovativo e capace di invenzioni consentite solo a un grande regista, un genio come Ridley Scott, che a 86 anni riesce a realizzare un film memorabile, a conferma che alcuni dei film più interessanti degli ultimi tempi portano la firma di registi ultraottantenni.
Anni dopo aver assistito alla morte del venerato eroe Massimo per mano dello zio, Lucio (interpretato da Paul Mescal) è costretto ad entrare nel Colosseo dopo che la sua casa è stata conquistata dai tirannici imperatori che ora guidano Roma, Geta e Caracalla. Lucio, con uno sguardo rivolto al passato, vuole restituire la gloria di Roma al suo popolo.
Battaglie, esecuzioni, tradimenti, spettacolo, acclamazione: tutto in questo sequel funziona. Il film dura due ore e mezza, ma non annoia un istante, diverte, emoziona, esalta. Due ore e mezza di grande cinema, in cui ci sono gladiatori che cavalcano rinoceronti, scimmie che sembrano alieni, piscine in cui nuotano feroci squali. Il Gladiatore 2 è un kolossal vero e proprio, in grado di descrivere l’Impero al tempo stesso ridicolizzandolo. Se il Napoleone interpretato da Joaquin Phoenix aveva una sua nobiltà, gli imperatori del nuovo Gladiatore sono ridicoli, isterici e odiosi. Annone, da schiavo, diventa quasi subito il protagonista del film, insieme a Macrino.
(SPOILER!)
Macrino si rivelerà un villain straordinario, un cattivo vero, la cui sete di potere è pari alla sua generosità verso i gladiatori. Ma l’eroe non sarà lui; il viaggio dell’eroe si cmpirà a cavallo non di un rinoceronte, ma con un cavaliere tutt’altro che inesistente: Annone, il Gladiatore del futuro. Già, perchè Roma è già proiettata nel futuro e rinascerà. Francis Ford Coppola, altro regista ultra-ottantenne, farà nascere “New Rome” nel suo maestoso Megalopolis. Non sappiamo quando e se uscirà il terzo capitolo de Il Gladiatore ma ci piacerebbe che fosse ambientato proprio nella nuova Roma, New Rome, appunto.
La rivoluzione di Annone sarà così portata a termine e Roma, senza gli isterici imperatori con la scimmietta sulla spalla, sarà una città civile e finalmente felice. Questo sequel può tranquillamente essere paragonato al primo, perchè in continuità con esso e perchè girato in un’epoca (quella in cui viviamo) nella quale la corruzione e la violenza dilagano rendendo più che mai necessari nuovi eroi.
Ridley Scott, con lo sceneggiatore David Scarpa, suo fedelissimo, con il nuovo gladiatore Paul Mescal, con il Generale Acacio di Pedro Pascal e soprattutto con il magnifico Macrino, interpretato da un insolito, ma meraviglioso Denzel Washington (guardando il film si capirà perchè), realizza un film bellissimo che restituisce a Roma “forza e onore”.
“Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità” dice il medico Ravi (Alexander Karim),personaggio che si rivelerà fondamentale. Il Gladiatore è eterno e questa eternità, in attesa forse della terza parte della saga, gli è stata conferita da uno dei migliori registi del nostro tempo.